Bersani apre la Festa democratica a Reggio Emilia e dice che "l’Italia ha bisogno di una riscossa civica e morale. Senza questo carburante non si va da nessuna parte. Se la gente perbene e riformista non si alza in piedi, non andiamo da nessuna parte". Ma da chi può essere incarnata questa riscossa, politicamente parlando? Il leader del Pd si trova in una posizione difficile, praticamente è isolato: niente alleanza con l’Udc (che non nasconde di volere Monti anche nel 2013), un matrimonio fallito con l'Idv. Deve inventarsi qualcosa. Ma non sa cosa. Mentre Casini pensa a un Monti-bis il segretario democratico replica: "Noi siamo alleati con le forze del centrosinistra che vogliono dei riformismi e chiediamo che tutte queste forze si rivolgano in modo aperto alle forze popolari e democratiche. Io credo che un centrosinistra serio di fronte alla crisi del Paese debba isolare le posizioni di una destra retrograda e populista e debba rivolgere un appello alle forze costituzionali e democratiche. Poi - sottolinea - starà a loro decidere se vogliono esserci o meno".
Sembra quasi un grido disperato rivolto a Casini: per favore, ripensaci. Poi però chiarisce: "Io non sto incontrando Casini, non abbiamo fatto l’alleanza con Casini nei giri di consultazione per formare il centrosinistra". E ribadisce che il centrosinistra è pronto a rivolgersi a chi vuole fare "una legislatura di ricostruzione". Ipotesi di grande ammucchiata?
Secondo Bersani "il governo non si giudica dal numero di tecnici che ha al proprio interno, anche Prodi - puntualizza - all’inizio era un tecnico". Per il leader del Pd il problema è "avere un’unica maggioranza parlamentare, avere una situazione simile a quella delle democrazie del mondo con un centrodestra e un centrosinistra e cittadini che
scelgono tra ricette diverse. Le composizioni del governo - conclude - sono un altro tema".
Poi, stizzito per alcune frasi circolate su internet, in un passaggio del suo intervento prende di mira i fan di Beppe Grillo: "Vedo correre sulla rete frasi come 'Siete cadaveri ambulanti', 'siete zombi' e 'vi distruggeremo'. Sono linguaggi fascisti a noi non ci impressionano. Vengano via dalla rete, vengano qui a dircelo".
Tornando sul rapporto con Di Pietro, il segretario del Pd chiarisce: "Noi non abbiamo rotto nessun matrimonio, qualcun altro lo ha rotto intenzionalmente. Non ci sto a questi giochini. Sono mesi e mesi che non dico una parola men che rispettosa dell’Idv e sono mesi e mesi che io e il mio partito veniamo coperti di insulti. La scelta dell’Idv - sottolinea - è quella di star fuori, ma noi siamo riformisti e questa scelta di star fuori non la vogliamo". Discorso chiuso per sempre? In politica mai dire mai. Ma i rapporti tra democratici e dipietristi sicuramente non sono mai stati così burrascosi.
"Vedo la possibilità e la vedevo già a luglio di una nuova legge elettorale che cancelli il Porcellum", ha detto il segretario del Pd. "Ma questo non dipende solo da noi. Noi abbiamo chiarito i termini della nostra flessibilità e i nostri paletti. Quella sera lì l’Italia deve sapere chi è che governa, se no arriva lo tsunami". Poi Bersani puntualizza che "non c’è nessun automatismo" di ritorno al voto immediato in caso di un nuovo sistema di voto. "Se si fa una legge elettorale nuova, non c’è nessun automatismo rispetto all’andare a votare subito. È chiaro - ha concluso Bersani - che di fronte ai mesi che abbiamo davanti essere attrezzati è doveroso".
E sul governo Monti e il piano per la crescita? Il leader del Pd non ha dubbi: "Quello di ieri è stato un Consiglio dei ministri più di intenzioni, alcune anche molto buone, che di decisioni. Ma per dare fiducia oggi bisogna metterci molta, molta concretezza. Ci vogliono tavoli per le crisi industriali - secondo Bersani - bisogna dare un’occhiata alle piccole imprese, al sistema delle tariffe, alla benzina, alla lotta all’evasione fiscale. Bisogna vedere anche con le forze sociali e gli enti locali".
Tanti gli ospiti attesi a Reggio Emilia per la quindici giorni della festa del Pd,
con due fragorose assenze: la Fiom e Antonio Di Pietro, non invitati. Assente, alla manifestazione nazionale, anche Beppe Grillo ma il suo Movimento 5 Stelle, che ci sarà con il sindaco di Parma Pizzarotti
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