Milano«Uomo squisito», «gran signore», «sempre sereno», «riservato ma dai modi ineccepibili, quasi d'altri tempi». Chiunque lo conoscesse e lo frequentasse, per le ragioni più svariate - amici, conoscenti, sportivi che condividevano con lui la sfrenata passione per questo il golf, parenti e collaboratori - utilizza i termini più lusinghieri per descrivere Diego Preda, il broker assicurativo 68enne freddato mercoledì sera in zona Fiera, a due passi dal suo ufficio, come in una vera e propria esecuzione. Il suo assassino sapeva che Preda, uomo molto metodico, intorno alle 19.30 lasciava l'ufficio, per andare a prendere la vettura in garage. Un colpo solo, sparato alla nuca, a pochi centimetri di distanza, quasi a non voler guardare in faccia la vittima. Poi via, di corsa, con il volto coperto da un cappuccio e dalla visiera di un cappellino.
Ora la squadra mobile, dopo aver sentito i pochi testimoni e aver visionato i filmati delle telecamere della zona, ha sequestrato gli uffici del broker per analizzare il cospicuo volume d'affari delle tre società assicurative (una era mandataria del colosso Unipol) e di brokeraggio gestite da Preda, dalla moglie Ornella e dall'unico figlio Giorgio, 42enne. Preda, inutile dirlo, aveva la fedina penale immacolata se si eccettua un investimento stradale in provincia di Livorno nel lontano '76 per cui era stato condannato per omicidio colposo nell'83.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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