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Camera, scontro sulle commissioni nasce l'asse tra Sel e Cinque Stelle

Scontro a Montecitorio. Sel e Cinque Stelle vogliono formare le Commissioni prima che venga nominato il governo. Sereni (Pd): "Solo propaganda"

Il presidente della Camera Laura Boldrini
Il presidente della Camera Laura Boldrini

"Ragazzi, costringiamoli a fare ste cazzo di commissioni se è il caso anche con una nuova piazza San Giovanni ora le vacanze sono finite!". Paolo Becchi, ordinario di filosofia del diritto all’università di Genova, suona la carica del Movimento 5 Stelle e manda su tutte le furie i democratici che vedono il Sel di Nichi Vendola sempre più vicino ai grillini. I due partiti stanno, infatti, stringendo sotto banco un accordo che sembra impensierire non poco Pier Luigi Bersani e compagni. Sul tavolo le presidenze delle Commissioni che i vertici del piddì vorrebbero accaparrarsi proprio come hanno già fatto per gli scranni più alti delle Camere.

Nella bagarre legata al decreto sui debiti della Pubblica amministrazione c'è tutta la precarietà degli equilibri che tengono insieme il centrosinistra. Pd e Sel sono tenuti insieme da un legame che rischia di sciogliersi facilmente. Col partito di Vendola che potrebbe riuscire laddove Bersani ha fallito: tessere un accordo con i Cinque Stelle. E la battaglia sulle Commissioni potrebbe essere il banco di prova. "Senza che ci sia un governo, senza che si sappia chi è maggioranza o opposizione, è impossibile comporre le commissioni permanenti e quelle di garanzia", ha tuonato la vice presidente della Camera Marina Sereni sottolineando che, se non ci fosse stata l’opposizione del M5S, oggi sarebbe stata votata l’estensione per la Camera della facoltà che ha già il Senato, di esaminare in sede di commissione speciale il decreto che permette il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. "A causa del loro 'no' dovremo perdere altri giorni preziosi e voteremo martedì prossimo - ha concluso l'esponente democratica - si può fare propaganda ma realizzare davvero qualcosa, è un’altra faccenda".

Insomma, il nodo commissioni permanenti non si scioglie. Se i Cinque Stelle, e con qualche sfumatura diversa, il Sel ritengono che possano esser attivate anche prima della nascita di un nuovo esecutivo, le altre formazioni politiche non sono d'accordo. "In conferenza dei capigruppo si è manifestato lo scontro fra la posizione parlamentare e quella assembleare", ha sottolineato il capogruppo del Pdl Renato Brunetta facendo notare che "la maggior parte delle forze politiche" ritengono che il parlamento possa operare nella sua pienezza una volta definito il governo.

Durante la conferenza dei capigruppo, d’accordo con i grillini sulla possibilità di attivare le commissioni, Gennaro Migliore (Sel) ha posto sul tappeto l’ipotesi di farle presiedere dal deputato più anziano, in attesa che si delineino una maggioranza e una opposizione. La presidente di Montecitorio Laura Boldrini ha ribadito l’appello ai gruppi perché procedano a designare i componenti.

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