Campo largo, Schlein e Conte ripartono dal gay pride

Dopo le tensioni della campagna elettorale per le europee, Pd e M5s siglano la tregua di Napoli

Campo largo, Schlein e Conte ripartono dal gay pride
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Elly Schlein e Giuseppe Conte ci riprovano a rimettere insieme i cocci rotti del “campo largo”. Dopo le tensioni della campagna elettorale per le europee, Pd e M5s siglano la tregua di Napoli. A benedire il “nuovo patto” giallorosso il sindaco del capoluogo campano Gaetano Manfredi che ora strizza l’occhio alla presidenza nazionale dell’Anci al posto di Antonio Decaro.

E il gay pride, che si tiene domani a Napoli, è l’occasione per riportare insieme, allo stesso tavolo, Schlein e Conte. D’altronde, la scelta di affidare al sindaco di Napoli il ruolo di pontiere è una mossa azzeccata. Nella città del Vesuvio il campo largo si è rivelato modello vincente. E Manfredi, uomo del Pd, fu ministro dell’Università nel Conte due, voluto proprio dall’avvocato di Voltura Appula.

L’alleanza Pd-Cinque stelle prova a ripartire. Le europee hanno segnato un prima, con Conte che ambiva alla leadership della coalizione, e un dopo, con il M5s relegato al ruolo di partner di minoranza nel campo largo. Su questi presupposti, ragionano nel Pd, si può ricostruire l’alternativa al governo Meloni. “Patti chiari, alleanza lunga”, scherzano i fedelissimi di Schlein. La segretaria Pd, forte dei 14 punti di distacco sul M5s messi agli atti nel voto alle europee, si prepara a guidare la coalizione: “Sono felice di essere qui con Conte, dice Schlein che avverte: “Unire deve esser il nostro compito.

Anche l’ipotesi di un federatore è già tramontata. Per ora non c’è l’opzione sul tavolo. Nessuno sarebbe in grado di insidiare la leadership democratica. Nel fronte opposto, in casa grillina, Conte deve battere in ritirata. È come stretto in una morsa. Non gli conviene ora alzare il braccio di ferro con il Pd. C’è la partita interna che lo preoccupa di più. Grillo vuole portare Raggi alla guida del Movimento. Fuori cresce il consenso attorno ad Alessandro Di Battista, che ieri, mentre Conte stringeva la mano a Schlein, chiamava a raccolta gli attivisti a Palazzo Madama. E dunque la tregua di Napoli, per Conte, cade a fagiolo. Almeno per spegnere un fronte caldo. Manfredi si è subito offerto per il ruolo di mediatore.

Il sindaco punta a un doppio obiettivo: prendere il posto di Decaro all’Anci e guidare il campo largo alle regionali in Campania nel 2025. Un premio doppio, se la missione di far scoppiare la pace tra Conte e Schlein, sarà andata a buon fine.

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