"Il governo sta portando avanti quanto è scritto nel Pnrr, ossia lo stanziamento di fondi per creare nuovi alloggi destinati proprio alla popolazione studentesca, ai fuori sede". Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d'Italia, assicura che sono in arrivo 70mila nuovi posti complessivi. E aggiunge: "Si tratta di uno sforzo senza precedenti".
Condivide le scelte decise oggi dal governo Meloni in Consiglio de ministri?
"Oggi il Consiglio dei ministri ha confermato l’immediata operatività di misure realizzate che destinano 660 milioni di euro per nuovi posti letto destinati a per studenti. L’emendamento - informa ancora Palazzo Chigi - conferma, anche a livello legislativo, l’immediata operatività delle citate misure che destinano 660 milioni di euro all'acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti".
Onorevole Montaruli, le proteste degli studenti di queste ore sono motivate e giustificate?
"Le proteste dei giovani sono sempre giustificate quando pacifiche. Meglio in piazza a difendere le loro idee che altrove. Peraltro questa protesta non è del tutto nuova almeno nei mezzi. Con Azione Universitaria e all’epoca presidente Giovanni Donzelli, montavamo tende davanti agli atenei 15 anni fa. Non facevamo questo clamore forse perché non eravamo di sinistra. Semmai è l’atteggiamento dell’opposizione che strumentalizza gli studenti per contrapporli al governo ad essere sbagliato perché manca di pudore autocritico circa la responsabilità avuta negli ultimi anni nel creare le ragioni per le quali ancora oggi si protesta".
La protesta sta esplodendo ora ma il problema è nato adesso?
"Come già detto assolutamente no, però con il tempo si è incancrenito. Il tema non è il caro affitti quanto la tutela del diritto dello studente privo di risorse economiche ma meritevole di andare a studiare anche lontano da casa per valorizzare nella massima estensione il suo talento. Non può esserci una battaglia per il prezzo calmierato a tutti. Sarebbe una sbagliata gestione delle risorse pubbliche".
Quello del caro affitti è un problema che riguarda tutto il Paese o soprattutto alcune realtà?
"Tutta Italia, seppur con incidenza diversa. Piuttosto non riguarda solo gli studenti ma tutti gli italiani e qui si apre il vero nodo, cioè quello del tema della casa e dell’emergenza abitativa che va affrontato complessivamente. Uno studente di una famiglia agiata o che abita vicino al proprio ateneo non può passare davanti in graduatoria per un alloggio rispetto a studenti lontani da casa ed economicamente meno solidi. Se ci sono risorse vanno definite priorità".
Cosa pensa dell'idea avanzata da alcuni esponenti della sinistra di espropriare le case sfitte o iniziative simili?
"La proprietà è un diritto conquistato dal singolo spesso con sacrificio, che va difeso dallo Stato. Quindi non sono d’accordo con espropriazioni di nessun tipo. Diverso è però il recupero degli stabili in disuso. Questo, ove possibile, va fatto ribadendo le priorità che riguardano gli studenti privi di mezzi economici e meritevoli, nonché famiglie in emergenza abitativa.
Di sicuro con tutto il rispetto per chi protesta le risorse mai sufficienti non possono essere dirottate per accontentare la richiesta - che ho letto su qualche quotidiano - di evitare lo spostamento dalla casa familiare di Seregno ad un ateneo di Milano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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