Caro Vittorio, niente scherzi e basta lamenti: il tuo posto è qui

Un tweet di Vittorio Feltri mi ha fatto raggelare il sangue

Caro Vittorio, niente scherzi e basta lamenti: il tuo posto è qui
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Un tweet di Vittorio Feltri mi ha fatto raggelare il sangue. Dice: «Dio bono si fa fatica anche a morire. Non ce la faccio». L'ho chiamato, era a casa reduce da un veloce ricovero e voglio tranquillizzare i lettori (i parenti lo sono già): Vittorio Feltri non sta morendo, come potete constatare anche oggi leggendo l'articolo di fondo di questo giornale, è sul pezzo, un po' acciaccato ma assolutamente sul pezzo.

È che a Vittorio, quando si parla di salute, piace metterla giù più dura di quel che è, in sintesi gli girano gli zebedei, come direbbe lui, per avere ottant'anni e gli inevitabili conseguenti problemi che capisco possano costituire una scocciatura. Quindi, caro Vittorio, basta fare il moribondo narcisista sui social perché qui c'è bisogno di te come prima e più di prima. Se pensi di defilarti dall'impresa con questi mezzucci ti sbagli di grosso e non te lo permetteremo.

Se proprio vuoi crepare, crepa; ma fino a che avrai un alito di vita ricordati che il tuo posto è qui in redazione a capotavola per fare quello che hai sempre fatto: scrivere, mugugnare per tutto quello che non funziona, rompere gli zebedei a tutti noi. Perché a morire si farà anche fatica, ma molta meno di quella che serve per fare tutti i giorni un bel giornale e tu lo sai.

Quindi rimboccati come hai sempre fatto le maniche e non rompere.

Con affetto, Alessandro e la tua redazione.

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