La casa d'oro di Grilli e il giallo del venditore suo «socio» a Cortina

Il ministro non chiarisce le anomalie su maxisconto e mutuo E con l'ex proprietario è presente in una società di campi da golf

La casa d'oro di Grilli e il giallo del venditore suo «socio» a Cortina

Niente. Non chiarisce nulla sulla casa ai Parioli acquistata pagandola metà del valore e con un mutuo addirittura superiore al prezzo dichiarato. Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, gran fustigatore con la politica anti-evasori, non viene incontro alle legittime richieste di delucidazioni auspicate dal direttore vicario del Giornale, Nicola Porro, e attraverso il suo entourage respinge ogni ulteriore istanza rimandando a quanto già riferito all'agenzia americana Bloomberg. Eppure sulle modalità di acquisizione dell'immobile della prestigiosa via San Valentino a Roma e al mutuo «superiore» rispetto al prezzo detto al notaio (vedi articolo nella pagina accanto), ci sarebbe più di qualcosa da spiegare se non al Giornale, almeno all'opinione pubblica.

L'EX MINISTRO GUNNELLA, LA FARINON E BULGARI

Nell'attesa di una spiegazione esaustiva siamo andati a scandagliare tra le carte del catasto, dell'agenzia del territorio, delle camere di commercio. E qui, a forza di leggere atti e visure è saltata fuori la mappa di casa Grilli (14 vani, 7 camere, 4 bagni, cucina, giardino, cantina, due posto auto) secondo vecchie planimetrie degli anni Trenta, continuamente aggiornate nel corso del tempo, della storica «palazzina Colombo» considerata un modello del razionalismo italiano, costruita dal celebre architetto Mario Ridolfi che, fra le altre opere, progettò anche la struttura che ospita la Fao a Roma. Qui, in origine, albergava il repubblicano Aristide Gunnella, già ministro e sottosegretario nei governi Goria, Andreotti, Moro, Forlani e Cossiga. La moglie del politico siciliano racconta così casa Grilli: «Sì, quell'abitazione era nostra, ma tipo vent'anni fa. L'abbiamo venduta a quel tale, Tosato, ma noi avevamo solo una parte dell'appartamento, mio marito ci viveva quando stava a Roma. L'altra parte di casa Grilli credo che sia quella che Tosato già possedeva, forse ereditata dalla madre, forse dico. Comunque da allora non ne ho saputo più nulla». Dai documenti correlati all'atto di compravendita spuntano anche i nomi di Gianni Bulgari, della nota dinastia dei gioiellieri, capo della «Gb Enigma», e una società, la «Arizonica» dove risulta socia l'attrice Gabriella Farinon.

IL LINK CON IL MANAGER E LA SCHOREDER DI LONDRA

L'origine della proprietà si fa risalire in parte ai coniugi Gunnella che vendono fra il 1995 e il 1999 al «banchiere» Tosato e in parte per «assegnazione dalla Tosato holding Spa» nel '95. Ma chi è questo Massimo Tosato che, attraverso la madre Clara Redi, ha svenduto il prestigioso immobile ai Parioli da 310 metri quadri (più giardino, più cantina, più doppio posto auto) per appena un milione di euro al ministro dell'Economia? Si tratta del membro del board overseer della Columbia Business, gestore di imponenti patrimoni, vice presidente della fund manager «Schoreders Plc» di Londra che il senatore Elio Lannutti ha denunciato essere stato in rapporti molto stretti e privilegiati proprio con l'allora direttore generale del Tesoro, Grilli. Ma a unire Tosato e Grilli non c'è solo la rocambolesca compravendita immobiliare o la presunta vicinanza finanziaria con Grilli non ancora ministro, bensì la partecipazione di entrambi nella società «Cortina Srl», che gestisce le nove buche del «Cortina Golf» e si occupa di realizzazione di campi da golf, presieduta fino al 2010 da Luigi Pompain Dimai dimessosi dopo una perquisizione e un'inchiesta per il crac della compagnia aerea My Air.

DOLOMITI BOOMERANG

Una «compartecipazione» curiosa, non solo per aver spedito proprio a Cortina la finanza a tartassare i vacanzieri, ma anche perché nel documento «di trasparenza patrimoniale» del Tesoro si legge: «(Grilli, ndr) è titolare di una polizza di assicurazione dal valore attuale 134mila euro, e non detiene quote né azioni societarie (...)».

Nella visura intestata «Grilli Vittorio, partecipazioni in altre società» emerge invece una quota nominale «sociale» di 18mila euro. Un'anomalia forse banale. Ma già che c'è, quando sarà, l'ormai ex ministro spieghi anche questa.

gianmarco.chiocci@ilgiornale.it

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica