A venti giorni dalla condanna a Silvio Berlusconi per il processo Mediaset, l'Associazione nazionale magistrati entra nelle polemiche scaturite e difende Antonio Esposito, giudice della Cassazione che ha anticipato a il Mattino le motivazioni della sentenza.
"L’Anm ancora una volta denuncia pubblicamente il susseguirsi di articoli di stampa e di servizi televisivi contenenti gravi offese a singoli magistrati e inaccettabili attacchi all’intero ordine giudiziario, giunti fino alla redazione di elenchi di magistrati, che evocano liste di proscrizione", scrivono il presidente Rodolfo Sabelli, il suo vice, Valerio Savio, e il segretario generale Maurizio Carbone. Per l’associazione si tratta di una strategia giornalistica "che ricorre anche alla diffusione di notizie grottesche e ripropone argomenti vecchi e già ripetutamente smentiti" e che "rivela la sua natura di operazione strumentale, fondata sull’uso sistematico di argomenti falsi e gravemente diffamatori, volti a screditare la magistratura e l’operato di singoli magistrati, con una gravità e un’intensità tali da assumere le caratteristiche di un vero e proprio linciaggio mediatico".
Il tutto per "sminuire gli effetti di una sentenza definitiva e nel pervicace tentativo di neutralizzare le conseguenze della stessa, con grave compromissione deiprincipi fondamentali sui quali si basa lo Stato di diritto".
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