Il Cav blinda Renzi: finalmente nel Pd uno con cui parlare

Lo sfogo in privato: io padre costituente, le toghe vogliono screditarmi. Legge elettorale, incontro Verdini-Boschi: Fi insiste sul no alle preferenze

Il Cav blinda Renzi: finalmente nel Pd uno con cui parlare

«Per me la campagna elettorale inizia oggi». Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di frenare o fare passi indietro. E a quella che lui considera una vera e propria «persecuzione» da parte della procura di Milano risponde spingendo sull'acceleratore. Perché, è il ragionamento che fa nelle sue conversazioni private, in casi come questi «la miglior difesa è l'attacco».

E affonda a tutto campo il Cavaliere. Sul fronte mediatico, tornando a ribadire che non farà passi indietro e che, anzi, resterà sempre in prima linea con tanto di massiccia campagna elettorale in vista di europee e amministrative (in tv e con un tour per l'Italia). Ma pure sul fronte interno, accelerando la delicatissima partita delle nomine interne a Forza Italia che tanta tensione ha creato in queste settimane e che sembrava essersi per il momento arenata.

L'ex premier, dunque, ha intenzione di presidiare il terreno il più possibile. Un po' per evitare che i magistrati riescano in quella che Berlusconi considera una sorta di operazione di discredito perché – confida a chi ha occasione di sentirlo al telefono – vogliono solo «sputtanarami» proprio ora che il percorso sulle riforme sembrava in discesa. E un po' per mettere le mani avanti nel caso davvero dovessero arrivare gli arresti domiciliari così da impedirgli di fare campagna elettorale per l'Italia e limitargli di molto anche le apparizioni televisive. Così, ieri ha telefonato all'assemblea provinciale di Forza Italia che si è tenuta a Potenza mentre oggi sarà la volta di un collegamento con una manifestazione a Napoli. E se domani non parteciperà alla kermesse da quattro-cinquemila persone che Raffaele Fitto sta organizzando a Bari per celebrare i venti anni dalla discesa in campo di Berlusconi è difficile che non faccia neanche un saluto telefonico (è possibile che mandi un videomessaggio).

Già ieri, però, il Cavaliere ha tracciato la linea. «A chi mi vuole togliere di mezzo – ha detto – garantiamo che il signor Berlusconi non si tirerà mai indietro». Insomma, «credo che anche per il futuro la destra e i moderati debbano contare su di me». E ancora: «Più il mio impegno è rivolto al bene del nostro Paese, più incessante e odioso prosegue l'accanimento giudiziario nei miei confronti».

Un Berlusconi deciso dunque a giocare fino in fondo la partita delle riforme, quella che lo potrebbe promuovere a «padre costituente» se davvero dovesse andare in porto. «Abbiamo dato il via – spiega - non solo alla legge elettorale, ma alla prima importante riforma del nostro assetto costituzionale perché così com'è l'Italia non è governabile». E questo è stato possibile perché – dice riferendosi a Matteo Renzi - «finalmente ho trovato nel Pd qualcuno con cui si può parlare e ragionare». Proprio ieri, intanto, si sono incontrati Denis Verdini e la responsabile riforme del Pd Maria Elena Boschi per limare il testo della legge elettorale (sul no alle preferenze Forza Italia resta irremovibile).

Il Cavaliere, intanto, sistema anche tasselli importanti all'interno del partito. E dopo le furiose polemiche delle scorse settimane, decide di farlo dal beauty center sul Lago di Garda dove è andato per rimettersi in forma in vista della campagna elettorale. Nella simbologia berlusconiana anche questo ha un suo valore, visto che al suo fianco c'era quel Giovanni Toti che ieri ha lasciato la direzione di Studio Aperto e Tg4 per essere nominato consigliere politico di Berlusconi. Un primo step in vista di altri, così da non turbare troppo gli equilibri interni a Forza Italia.

Anche se già tra due settimane potrebbe arrivare la «promozione» a segretario del comitato ristretto di nove-dieci persone che dovrebbe guidare il partito. Mentre è ormai certo che Toti sarà capolista in almeno una circoscrizione alle Europee di fine maggio.

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