La conduttrice: «Dopo un po' ho capito che era un modo per attirare l'attenzione»

«Nulla contro tate e baby sitter, basta usare equilibrio». È questo il motto della conduttrice Alba Parietti, che per motivi di lavoro ha dovuto affidare suo figlio ad altre persone ma non ha mai rinunciato al ruolo di mamma.
Le è capitato che suo figlio preferisse la tata a lei?
«Sì mi è successo, ma ho capito che si comportava in modo tirannico. Era un modo per chiedermi affetto, per attirare la mia attenzione. Non sono contraria ad affidare i bimbi alle tate, ma non bisogna eccedere. E il tempo che si passa con i propri figli deve essere di qualità. Non bisogna viziarli perché ci si sente in colpa, ma porre sempre dei limiti. In modo che imparino a rispettare le regole e si sentano amati».
Ma lei è favorevole alle tate?
«Credo che in alcuni casi siano indispensabili, ma non si dovrebbe esagerare. La maternità andrebbe sempre presa molto sul serio, perché se si perdono gli anni nei quali è più importante stare vicino al proprio figlio, poi non si recuperano più. Quindi va bene inseguire la propria carriera e farsi aiutare da una baby sitter, ma qualche sacrificio va fatto».
L'equilibrio giusto come si trova?
«Penso che una mamma non debba mai perdere di vista il suo ruolo da educatrice. Se si affida un bimbo a una baby sitter bisogna mettere in conto che fra loro si crei un rapporto speciale, intenso. I bambini si attaccano a chi li cura. Per questo è importante che la mamma faccia sempre la mamma, nel tempo che può dedicare a suo figlio.

Educandolo ed essendo severa quando occorre. Può essere difficile essere duri con un bambino che non si vede mai, ma questo è l'unico modo per mantenere il proprio ruolo. E per evitare che l'attaccamento per la baby sitter prenda il sopravvento».

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