Come proteggere i risparmi scommettendo sulla Borsa

Ecco quattro soluzioni per guadagnare mantenendo i rischi sotto controllo. Prima regola: diversificare

Operatori alla Borsa di Milano
Operatori alla Borsa di Milano

Il governo Monti ha fatto ben poco per far ripartire l'economia italiana, mentre il livello delle tasse ha ormai raggiunto un livello insostenibile sia per le famiglie sia per le imprese, cioè proprio per chi dovrebbe essere il protagonista della ripresa rispettivamente aumentando consumi e investimenti. La situazione resterà quindi difficile, ma vediamo come è possibile proteggere (e fare fruttare al meglio) i risparmi con 4 soluzioni pratiche.

Nel 2013 sarà comunque tutta l'economia mondiale ad avere il passo lento. Da un lato peseranno i contraccolpi del risanamento dei conti pubblici di Europa e Stati Uniti, dall'altro i Paesi in via di sviluppo cresceranno a ritmi più marcati, ma comunque ancora inferiori alla media degli ultimi anni. In particolare, gli Stati Uniti dovranno perfezionare la soluzione al «fiscal cliff»: il «precipizio fiscale», nonostante l'accordo in extremis raggiunto tra Repubblicani e Democratici, potrebbe provocare un impatto negativo sul Pil dei prossimi mesi. Negli Usa, si intravedono tuttavia segnali positivi sul fronte dell'economia reale, a partire dall'immobiliare che sta registrando da mesi prezzi e compravendite in aumento. In Europa, invece persisteranno gli effetti dell'austerity, sebbene il 2013 possa essere considerato il primo anno post-crisi del debito sovrano della zona euro. Nel Vecchio continente, infatti, gli interventi della Banca centrale europea hanno contribuito a ridurre il rischio collasso per l'euro, grazie all'introduzione la scorsa estate dell'Omt (il meccanismo di riacquisto dei titoli di Stato dei Paesi euro in difficoltà). I Paesi cosiddetti «periferici» (come Italia e Spagna) hanno inoltre fatto qualche progresso sul fronte delle riforme, soprattutto per il mercato del lavoro e i sistemi pensionistici.

Per quanto riguarda infine i Paesi emergenti, e la Cina in particolare, il peggio sembra alle spalle, ma non è possibile ancora dire che il 2013 sarà un anno da leoni nemmeno per le economie in via di sviluppo. Anche perché questi Paesi restano fortemente dipendenti dal ciclo economico mondiale ancora flebile.

Tirando le somme, nel 2013 la crescita mondiale si dovrebbe attestare intorno al 3%, quella dell'area euro tra il -0,2% e il +0,2%, quella Usa tra l'1,9% e il 2,2% e quella giapponese tra lo 0,2% e lo 0,6%. Il Pil dei mercati emergenti dovrebbe invece crescere del 6,2% con l'Asia a +6,9% (la Cina a +8,2%), l'America Latina a +3,8% e l'Est Europa a +1,1 per cento.

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