Grillo mette già i paletti: "L'Italicum è incostituzionale"

Il comico assicura: "Noi facciamo sul serio". Poi però avverte Renzi: "Vediamoci per discutere del democratellum"

Grillo mette già i paletti: "L'Italicum è incostituzionale"

Un incontro per discutere di legge elettorale a partire dal "democratellum", come i grillini hanno già ribattezzato la propria proposta di riforma elettorale. In una lettera aperta i gruppi di Camera e Senato invitano il presidente del consiglio Matteo Renzi a un confronto, da trasmettere in diretta streaming "secondo le regole della trasparenza", sulla riforma della legge elettorale. Confronto già annunciato ieri dallo stesso Beppe Grillo sul blog e sul quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è a lungo soffermato in un faccia a faccia col premier. In mattinata il capo dello Stato ha, infatti, ricevuto al Colle Renzi per fare il punto sull'iter parlamentare delle riforme costituzionali. Sul tavolo la discussione della legge elettorale, l'abolizione del Senato e la modifica dell'articolo V. Ma soprattutto il possibile coinvolgimento del più ampio arco di forze politiche.

L'incontro con la delegazione stellata non è stato ancora fissato. C'è tempo per vedere se Grillo e Casaleggio fanno sul serio o se si tratta dell'ennesimo bluff. Intanto il capo dello Stato ha voluto sondare il terreno, capendo quanto il premier sia disponibile ad allargare il tavolo di lavoro. Secondo quanto si apprende da fonti dell’ufficio stampa della presidenza della Repubblica, Napolitano e Renzi hanno fatto il punto sulla definizione dei provvedimenti legislativi discussi dal recente Consiglio dei ministri e hanno poi compiuto un ampio giro di orizzonte sui temi della riforma costituzionale all’esame del Senato. "Nell'occasione - spiegano fonti vicine al Quirinale - si è parlato del possibile coinvolgimento del più ampio arco di forze politiche in vista della conclusione dell’iter delle riforme in quel ramo del parlamento". Non ci sono solo i grillini in pole position per trattare con Palazzo Chigi. Anche la Lega Nord chiede un confronto. Nel corso del faccia a faccia al Quirinale sono stati messi a punto anche i temi da esaminare domani nella riunione che si terrà, come da tradizione, con i ministri interessati in vista del Consiglio europeo di giugno.

"Noi facciamo sul serio", ha assicurato Beppe Grillo su Facebook. I Cinque Stelle premono perché si parta dal democratellum. "È il frutto di un intenso lavoro portato avanti da decine di migliaia di cittadini che per mesi hanno contribuito direttamente a determinarne le caratteristiche - assicurano gli stellati - la nostra proposta assicura la rappresentatività del parlamento e rafforza il rapporto tra eletti ed elettori". Secondo i Cinque Stelle, il democratellum garantirebbe a una forza che ottiene il 40% dei voti di avere oltre il 50% dei seggi in Parlamento. "Non è pensata per favorire il M5S - si legge nella lettera a Renzi pubblicata sul blog di Grillo - si tratta di un sistema proporzionale in circoscrizioni di dimensioni intermedie che, pur essendo sensibilmente selettivo, grazie alla formula del divisore corretta, consente l’accesso al Parlamento anche alle forze politiche piccole".

La proposta prevede, inoltre, la possibilità per gli elettori non solo di esprimere un voto di preferenza, ma anche di penalizzare i candidati sgraditi, "favorendo in questo modo una più diretta responsabilità degli eletti nei confronti degli elettori".

Anche il premier fa "sul serio" e "non considera la proposta un bluff". "Questa è la settimana decisiva per le riforme", ha detto Renzi ai suoi.

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