"Piace agli italiani", "Aiuta la Meloni". Ferragni e lo scontro sul pandoro

Il 'pandoro-gate' della Ferragni divide il mondo della politica. Ecco le opinioni del deputato centrista Ettore Rosato e del meloniano Gimmi Cangiano

"Piace agli italiani", "Aiuta la Meloni". Ferragni e lo scontro sul pandoro
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Il "pandoro-gate" della Ferragni tiene banco e fa discutere anche il mondo della politica. Per la rubrica il bianco e il nero ecco le opinioni del deputato centrista Ettore Rosato e di Gimmi Cangiano di Fratelli d'Italia.

Cosa ne pensa del caso Ferragni?

Rosato: “La Ferragni ha chiesto scusa e ha accompagnato alle sue parole un assegno cospicuo. Non succede spesso in politica o in generale nella società. Io lo giudico con rispetto e penso che abbia riparato all’errore commesso”.

Cangiano: “Del caso Ferragni penso che non ci sia un caso. O meglio. Non c'è un caso su ciò che è successo in merito ad una beneficenza fatta solo di parole a mezzo social e mai di azioni concrete. Il caso c'è in relazione al ruolo e all'importanza sociale e culturale che si è voluto riconoscere alla Ferragni. Esagerato rispetto al livello reale che la Ferragni può rappresentare. E che finalmente oggi in molti si accorgono non essere altissimo. Anzi”.

E cosa ne pensa del suo video di scuse?

Rosato: “Parliamo di una donna di spettacolo. È chiaro che questo non lo cancelli in nessun video, nemmeno in quello di scuse. Poi io non sono un follower della Ferragni ma rispetto il suo lavoro che evidentemente piace a milioni di italiani”.

Cangiano: “Secondo me è peggiore dell'episodio in sé, che è molto grave. Improvvisamente scompare la continua ostentazione della ricchezza. Scompaiono la cabina armadio stile "Rinascente”, gli outfit da migliaia di euro e le borse costosissime e compare una donna completamente costruita nella sua artefatta naturalezza e dolorosa semplicità. Toni grigi. Poco trucco. Voce incrinata dal pianto. E la convinzione che con un milione di euro si possa ripulire una immagine danneggiata dalla propria ambizione. Il video non mi ha né convinto né impietosito, mi ha infastidito. Chi sbaglia deve accettare le conseguenze delle proprie azioni. A prescindere dal cognome e dal conto in banca”.

Le eventuali ambizioni politiche della coppia Ferragnez rimarranno tali oppure la Ferragni può sopravvivere a questa bufera?

Rosato: “Sopravvive chi ferma i treni, figuriamoci se qualcosa viene intaccato da tutto questo. Non so se hanno ambizioni politiche i Ferragnez, ma penso che si divertono molto di più a fare il loro lavoro e anche a far temere qualcuno, non me, che scenderanno in politica”.

Cangiano: “Perché, la coppia Fedez-Ferragni aveva realmente aspirazioni politiche? Guardi. Non scherziamo. Io vengo dalla gavetta. Ho decenni di militanza alle spalle. Sono caduto e mi sono rialzato tante volte. Ho pagato, e a caro prezzo, errori anche non miei. Senza mai piangere o cercare facile comprensione. Lo show business e lo spettacolo sono una cosa. La politica è ben altra. E credo che i Ferragnez debbano fermarsi alla prima”.

La Meloni ha sbagliato ad attaccare la nota influencer?

Rosato: “Mi sembra che i problemi principali della Meloni non siano la Ferragni ma la capacità di affrontare i problemi di milioni di italiani che si aspettano dallo Stato strumenti efficienti nella pubblica amministrazione e politiche che aiutino a combattere l’inflazione. Parlare della Ferragni e non della sanità sottofinanziata aiuta la Meloni, lo fa per questo”.

Cangiano: “La Ferragni è da mesi che attacca gratuitamente il Premier Meloni solo per cavalcare un'onda di dissenso che è più apparenza che sostanza. E Giorgia Meloni ha soltanto messo in chiaro le cose. Ad ognuno il suo ruolo. E ci può anche stare la critica politica. Ma non se questa viene da chi poi specula sulla solidarietà e sul nome di aziende storicamente importanti per il nostro tessuto economico. Per quel che mi riguarda, bene ha fatto il Presidente Meloni a richiamare ognuno a guardare la trave nei propri occhi piuttosto che la pagliuzza in quelli degli altri”.

Mimmo Lucano, Soumahoro, Casarini e ora Ferragni. È caduto il mito dell'altruismo di sinistra?

Rosato: “Mi sembrano 4 casi completamente diversi tra loro. Comunque il nostro paese si tiene insieme grazie a milioni di italiani che fanno volontariato. Il terzo settore è la spina dorsale dell’Italia. Chi prova a strumentalizzarla politicamente, fa male a loro e a se stesso”.

Cangiano: “Si. I falsi miti della Sinistra cadono tutti. Inesorabilmente. Credo che un altruismo artatamente costruito, prima o poi li mostra tutti i propri limiti.

Ed è quello che sta succedendo. È facile ottenere immediati consensi con slogan nazionalpopolari. Alla fine però ciò che ripaga sempre è la coerenza delle posizioni e quella non si inventa né si compra al mercato degli influencer”.

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