Ore contate per Anna Maria Cancellieri. Il ministro della Giustizia potrebbe dimettersi prima del voto sulla mozione di sfiducia di mercoledì in Parlamento. A riferirlo al Financial Times è una fonte del governo italiano. Ma la posizione del governo non è destinata a cambiare, almeno per il momento. Palazzo Chgi ha, infatti, confermato la propria fiducia nel Guardasigilli ribadendo che, in caso di nuovi accadimenti, "si valuterà con attenzione".
Sul caso Cancellieri "nessun soggetto è stato iscritto nel registro degli indagati" dalla Procura di Torino, che ha invece "formato un fascicolo modello K di atti relativi a fatti nei quali non si ravvisano reati allo stato degli atti, ma che possono richiedere approfondimenti", ha precisato il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli. Intanto, la tensione è alle stelle, soprattutto nel partito democratico, spaccato a metà tra chi auspica un passo indietro e chi no. C'è poi la mozione di sfiducia firmata dal Pd Pippo Civati e il rottamatore Matteo Renzi che insiste sulle dimissioni.
All'interno dell'esecutivo, Angelino Alfano è per il no alle dimissioni e anche il ministro Dario Franceschini, secondo il quale "è un atto dovuto per la maggioranza respingere la mozione". Per Renato Brunetta "sulla pelle del ministro si sta giocando un'indegna gazzarra".
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