Tempi sempre più duri per i fumatori, anche quelli delle sigarette elettroniche: il ministro della Salute, Orazio Schillaci, avrebbe pronto un provvedimento per vietare il fumo anche in specifici luoghi all'aria aperta: la stretta riguarderebbe le fermate di metro e autobus ma anche i parchi in presenza di donne incinte e bambini. Divieto di fumare anche se seduti sui tavolini all'aperto di bar e ristoranti sia per le e-cig che per le sigarette tradizionali. Sul tema è appena intervenuto anche il vicepremier, Matteo Salvini, ritenendo esagerate le misure che si profilano all'orizzonte.
Le possibili novità
Andando nello specifico, secondo le anticipazioni raccolte da LaStampa, addio al fumo anche sulle aree esterne dei traghetti ma anche nei cortili delle scuole o all'esterno degli ospedali (molte aree sono già interdette ai fumatori). Dicevamo dei parchi: si potrà fumare ma bisognerà spegnere la sigaretta ed evitare di "svapare" se ci si trova accanto a donne incinte, donne con bambini e bambini in generale. Si presta a più soluzioni, invece, il discorso sui locali all'aperto (bar e ristoranti): probabile la creazione di apposite aree ad hoc purché non si rimanga seduti al tavolo in presenza degli altri commensali.
Lo stop di Salvini
Il divieto di fumo riguarderebbe chi, anche per aggirare i precedenti diveti, è passato alle sigarette elettroniche: per la prima volta subirebbero praticamente le stesse limitazioni di quelle tradizionali. Il quotidiano fa sapere che non esisteranno più nemmeno le classiche "sale fumatori" che si trovano negli aeroporti e in altri luoghi al chiuso. "Le sigarette elettroniche stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali. Da ex fumatore che ha smesso 4 anni fa, il divieto di fumarle all'aperto appare esagerato. Voi che dite?", ha scritto su Twitter il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e vicepremier, Matteo Salvini. Insomma, si fa caldo il dibattito su un tema diventato molto d'attualità nelle ultime settimane come abbiamo visto sul Giornale.it con la stretta annunciata da Schillaci intenzionato ad aggiornare la Legge Sirchia del 2003.
Il parere degli esperti
I nuovi trasgressori sarebbero multati per 275 euro, cifra dimezzata se pagata entro 60 giorni: dopo la proiezione di quanto potrebbe accadere e il pensiero di Salvini, il dialogo in Parlamento sarà senz'altro ampio e dibattuto. Come abbiamo visto sul nostro Giornale, Schillaci aveva ottenuto già ampio consenso dal mondo medico e in particolare dal prof. Fabio Beatrice, Primario Emerito Ospedale San Giovanni Bosco di Torino che ha auspicato "una strategia di rispetto del divieto" oltre a distinguere tra sigarette elettroniche e tradizionali. La ritiene una stretta "giusta ma inefficace" il primario Riccardo Polosa, fondatore del Coehar, Centro di ricerca per la riduzione del danno da fumo dell'Università di Catania, migliorando e ampliando la legge Sirchia che potrebbe diventare la "legge Schillaci".
"Una distinzione netta tra sigarette e le alternative a rischio ridotto, ovvero e-cig e tabacco riscaldato - aveva dichiarato sul Giornale.it - "Le persone che non vogliono smettere di fumare o che non ci riescono, hanno un’alternativa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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