Genovese, la Camera vota il sì all'arresto

Con 371 sì e 39 no, la Camera ha autorizzato l'arresto del renziano Genovese, che si costituisce a Messina. Scontro tra M5S e Pd. Berlusconi: "Noi garantisti sempre e comunque". Renzi: "Il Pd applica sempre la legge"

Genovese, la Camera vota il sì all'arresto

Con 371 sì, 39 no e 13 astenuti, la Camera autorizza l'arresto di Fracantonio Genovese, deputato Pd accusato a Messina di associazione per delinquere finalizzata alla frode sui corsi di formazione professionale, peculato, truffa e falso in bilancio.

La decisione è stata accolta da un silenzio glaciale. Quando sono comparsi sul tabellone i risultati della votazione a scrutinio palese, nessuno ha commentato o proferito parola, né applaudito. Un silenzio composto anche dai banchi del Movimento 5 stelle. Contro l'arresto hanno votato alcuni deputati del Pd, Forza Italia e Nuovo centrodestra. "Noi siamo garantisti sempre e comunque", ha detto a Telecamere Silvio Berlusconi. "Il Partito democratico crede che la legge sia uguale per tutti. E la applica, sempre. Anche quando si tratta dei propri deputati. A viso aperto", ha scritto invece su Twitter Matteo Renzi.

Durante la discussione in Aula, c'è stato un duro scontro tra M5S e Pd quando il grillino Alessio Villarosa ha citato Falcone e Borsellino rivendicando di essere del partito degli onesti. Immediata la protesta dai banche dei democratici: qualcuno ha urlato "Buffone, vergognati", scatenando una vera e propria bagarre verbale. La presidente Boldrini ha faticato non poco a riportare l’ordine: "Non stiamo dando un bello spettacolo", ha detto, mentre Villarosa chiude urlando che "in questo Parlamento con M5s la delinquenza è destinata a scomparire". "Senza spirito di polemica, nessuno può appropriarsi di Falcone e Borsellino. Appartengono a tutta la nazione", ha ribattuto la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi. I deputati del Pd si sono levati in piedi per una standing ovation. Dopo il voto, nuovo scontro: Giulia Sarti (M5S) attacca Giorgio Napolitano e i deputati del Pd la contestano urlando dai propri banchi "Basta!". Subito dopo, arriva anche la risposta del deputato Pd Emanuele Fiano: "Qui dentro non è possibile ledere l’onorabilità del presidente della Repubblica".

In serata Genovese si è costituito nel carcere di Gazzi a Messina, dopo essere rientrato da Roma ed essere passato a

casa a salutare i familiari. È arrivato in carcere in auto accompagnato da uno dei suoi legali. L’ordinanza cautelare di custodia gli sarà notificata dalla squadra mobile della Questura nell’istituto penitenziario di Gazzi.

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