"Ho tante multe ma non pagherò". L'ultimo sfregio degli eco-vandali

L'attivista di Ultima generazione rivendica di aver accumulato debiti e rilancia l'ambientalismo d'assalto: "La protesta deve essere insopportabile, continuerò a fare ciò che serve"

"Ho tante multe ma non pagherò". L'ultimo sfregio degli eco-vandali

Gli eco-vandali non solo si scagliano contro le sedi istituzionali e i monumenti italiani, ma tra di loro c'è anche chi rivendica di non avere intenzione di pagare le multe ricevute e di conseguenza di accumulare i debiti. È questo l'ultimo sfregio ai nostri danni da parte di chi si ostina a sposare l'ambientalismo d'assalto, portando avanti azioni dimostrative ai danni delle opere d'arte e dei beni culturali che rappresentano un vanto del nostro Paese. Oltre al danno la beffa.

L'attivista green non molla

Chloe Bertini, attivista di Ultima Generazione intervistata da Corrado Formigli a Piazzapulita su La7, non si è nascosta e ha confessato di essere finita recentemente al centro di una sanzione da 1.400 euro e di non voler provvedere al relativo pagamento. Non solo: ha svelato anche altri precedenti, confermando sempre lo stesso modus operandi. "Non pagherò. Ho fatto dei blocchi, ho tante multe, ho dei debiti. Pagano i miei genitori? No, sono debiti che si accumulano", ha dichiarato con grande nonchalance.

La ragazza ha riconosciuto che probabilmente il tutto avrà un impatto sul suo futuro, ma al tempo stesso ha sfoderato un ritornello per spostare l'attenzione su altro e ridimensionare il suo modo di agire: "C'è il rischio di non avere da mangiare. Ho sempre voluto avere figli ma non so se potrò averli, non so se ha senso averli. Un quinto dell'Italia è a rischio desertificazione".

Ciò che gli eco-vandali ignorano è l'effetto boomerang: anche chi è d'accordo con il loro principio di protesta finisce per allontanarsi in quanto non condivide una forma così esagerata e plateale. Eppure Chloe Bertini non ha dato segni di ripensamenti e ha rilanciato il tutto: "La protesta deve essere insopportabile, impossibile da ignorare. Penso di continuare a fare tutto quello che è necessario in maniera non violenta per ottenere un cambiamento".

Il pugno duro contro gli eco-vandali

Nei giorni scorsi il governo ha confermato il pugno duro contro gli ambientalisti d'assalto: è prevista una sanzione amministrativa compresa tra 20mila e 60mila euro per chi distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui. Inoltre riceverà una multa tra 10mila e 40mila euro chi deturpa, imbratta o destina i beni culturali a un uso pregiudizievole o incompatibile con il loro carattere storico o artistico.

Eppure gli eco-vandali sembrano determinati nel continuare a promuovere i loro soliti gesti dimostrativi.

Dall'esecutivo guidato dal centrodestra però è arrivato un messaggio chiarissimo che afferma un principio sacrosanto: chi danneggia deve pagare in prima persona. Di conseguenza chi compie atti del genere deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale.

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