"Ilaria non ha potuto dimostrare l'innocenza". Il padre di Salis in campagna elettorale a Taranto

Dal palco del concerto di Taranto, Roberto Salis ha portato un messaggio della figlia e fatto campagna elettorale in vista delle elezioni europee

"Ilaria non ha potuto dimostrare l'innocenza". Il padre di Salis in campagna elettorale a Taranto
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Il concerto del Primo maggio di Taranto diventa palco per la campagna elettorale di Ilaria Salis, che tramite suo padre sta cercando di recuperare quanti più voti possibile per far superare lo sbarramento ad Avs ed essere eletta, per sperare poi nell'immunità parlamentare. "Ringrazio tutti i compagni del 1 maggio di Taranto. La vostra solidarietà e il vostro supporto mi sono di grande aiuto per affrontare la situazione in cui mi trovo", si legge nel messaggio letto da Roberto Salis e scritto da sua figlia detenuta in Ungheria. "E grazie alla vostra solidarietà e supporto spero che presto finisca questo incubo", prosegue il messaggio

"Mia figlia non ha avuto nessuna possibilità di dimostrare la sua innocenza sinora perché il processo è deciso a priori ed è veramente difficile riuscire ad avere una difesa", ha dichiarato Roberto Salis dal palco, accusando la presenza di "ingerenze fatte dal primo ministro ungherese che addirittura ha attaccato me personalmente attraverso il suo portavoce". Ma, accusa il padre, c'è stata anche "c'è stata una ingerenza dell'ambasciatore ungherese in Italia. Un'altra volta è arrivato qui in Italia il ministro degli Esteri che, anche lui, ha portato avanti delle teorie sulla colpevolezza di mia figlia bypassando completamente lo stato di diritto come dovrebbe essere fatto in un Paese civile come l'Ungheria visto che appartiene alla UE".

La figlia, ha spiegato l'ingegnere, "rischia 24 anni di carcere per lesioni guaribili in cinque-sei giorni su dei nazisti che non hanno neppure sporto denuncia perché hanno detto che loro si vogliono vendicare in strada". Tra l'altro, ha aggiunto, "non è stata colta sul fatto. Era in taxi con due cittadini tedeschi, per cui è tutto veramente molto poco reale come situazione". E poi, accusando implicitamente il governo, dal palco di Taranto afferma che "ci sono stati 11 mesi in cui c'è stato il totale silenzio sul caso di mia figlia".

In questo lasso di tempo, ha aggiunto, "quando uno Stato vuole intervenire per una situazione come quella di Ilaria, ha tutto il tempo per intervenire soprattutto prima che venga formulato l'atto di accusa. Perché nel momento in cui c'è l'atto di accusa, ovviamente il processo poi si deve fare".

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