Legge elettorale, la proposta del Pdl: premio di maggioranza ma agganciato ai voti

Premio di maggioranza al partito e parlamentari eletti, per almeno i due terzi, con le preferenze: sono questi i punti più delicati del testo che il Pdl materdì presenterà al Senato. Alfano al Pd: "Non sia ostile"

Adesso il Pdl fa sul serio. Negli ultimi giorni ha dato un'accelerata alla discussione sulla riforma della legge elettorale per riuscire ad arrivare alle prossime elezioni politiche con un nuovo sistema. In una lunga intervista all’Adnkronos, il segretario del Pdl Angelino Alfano fa sapere che cercherà fino all’ultimo momento utile di evitare lo scontro frontale in Aula. L'ostacolo maggiore è il centrosinistra che da una parte si dimostra collaborativo e disposto a cercare un'intesa, dall'altra mostra insofferenza a qualsiasi proposta avanzata dal centrodestra. Tanto che, a stretto giro, è arrivato subito lo schiaffo di Pier Luigi Bersani: "Con un colpo di mano da parte del Pdl, la rottura è irrimediabile".

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha tracciato il solco che poi è stato rafforzato dal presidente del Senato Renato Schifani: sulla legge elettorale, a questo punto, deve pronunciarsi il parlamento. Al tempo stesso però Alfano ha voluto ribadire con forza che, anche durante l’iter in commissione e il passaggio parlamentare, il Pdl proverà a trovare un accordo per evitare che si arrivi a uno scontro tra quelle forze politiche che alle Camere sostengono il governo Monti. Proprio in questo senso bisogna leggere la decisione dell'ex Guardasigilli di presentare a Palazzo Madama un testo che coincide grosso modo con quello che è venuto fuori da queste trattative. Solo su alcune questioni il testo del Pdl sarà diverso. I nodi restano l’attribuzione del premio di maggioranza e la modalità di scelta dei parlamentari. "Sono ottimista - assicura Alfano - ma occorre che ormai si vada su testi scritti e depositati in commissione perchè la fase di avvicinamento delle posizioni è conclusa. Ecco perchè i nostri al Senato presenteranno la prossima settimana questo progetto". Subito al primo sguardo appare chiaro che il progetto presentato dal Pdl al Senato non coincide esattamente con le posizioni originarie. L'intento è, infatti, quello di mettere nero su bianco anche i punti di contatto con le altre forze politiche. "Occorrerà tenere da conto le ragioni della Lega che, su questa materia, ha sempre avuto un approccio concreto e di buon senso", fa notare Alfano spiegando che la decisione è arrivato soltanto al termine di una lunga discussione interna al Pdl. Va da sé che il cammino da fare è ancora molto lungo dal momento la legge elettorale non è una legge qualunque.

Premio di maggioranza al partito e parlamentari eletti, per almeno i due terzi, con le preferenze: sono questi i punti più delicati del testo che il Pdl materdì presenterà a Palazzo Madama. Sul primo punto, Alfano fa notare che, pur tenendo al centro la coalizione, negli ultimi anni è emerso tutto "il limite di coalizioni forzose, idonee a vincere ma affaticate" nel governare insieme. "Per questo - continua - proponiamo che il premio vada al partito primo classificato, che potrà poi costruire in Parlamento, se ne avrà bisogno, l’alleanza con le forze politiche che manifestano identiche o simili sensibilità e contenuti programmatici". Con il premio di maggioranza attribuito al primo partito, chi arrivo primo potrà poi costruire in parlamento, qualora ne avesse bisogno, le alleanze. Questo senza, però, tornare ai riti della Prima Repubblica dal momento che, assicura il segretario del Pdl, "la coalizione nata dopo le elezioni sarà molto simile a quella che sarebbe nata prima delle elezioni". L'intento del Pdl è quello di fare in modo che la coalizione nasca in base a programmi chiari, "non forzati dalla coalizione preventiva e orientati dalla posizione del partito vincitore".

Per quanto riguarda l’entità del premio, Alfano annuncia una nuova proposta da mettere in campo nella trattativa con il Partito democratico: un premio al primo partito legato ai voti presi. In questo modo potrebbe essere più alto del 10% di cui si è parlato finora. "Su quanto sarà il premio - sottolinea Alfano - le posizioni non sono lontanissime, poichè stiamo ragionandio del 10 o 15%. Si potrebbe anche riflettere su ipotesi di premio in percentuale ben più alta ma agganciato ai voti presi dal singolo partito. questo risponderebbe anche alle obiezioni Corte costituzionale sul Porcellum. Se prendi il 40 ti puoi anche prendere il 13%". Ad ogni modo, Alfano è convinto che sull’entità del premio si può trovare un'intesa in tempi ragionevolmete brevi. L’ultimo nodo è la modalità di scelta dei parlamentari.

Il Pdl presenterà, infatti, un modello fondato sulle preferenze, in percentuale altissima, almeno i due terzi. Su questo punto Alfano spera che "il Pd non sia del tutto ostile a questa scelta perché in parlamento emergono anche aree del partito democratico che sono favorevoli".

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