Leggere i gesti per capire le persone (e i politici che vogliono guidarci)

Più immediato della parola, molto più complesso da occultare e mistificare, il linguaggio del corpo può dire molto di una persona. La gestualità - a saperla leggere - dice molto delle persone e di ciò che intendono esprimere, anche quando avviene a livello inconscio. Una regola valida per tutti è tanto più utile per leggere tra le righe i sottintesi della politica e dei leader che ci guidano.

Leggere i gesti non è però un'abilità innata. Per capire questo tipo di segnali è necessaria un'educazione all'osservazione. Ottenere questo risultato è lo scopo che si propone il corso di interpretazione del linguaggio del corpo proposto online da Evi Crotti e Alberto Magni.

Tanti e tutti diversi tra loro, i segni possono essere raggruppati in alcuni macrogruppi. Da quelli di timidezza a quelli che mostrano noia, dalla lealtà all'ostilità, fino a bugia e ansia, la gamma di espressione possibile a livello gestuale comprende più di quanto si pensi.

Fateci caso: un polsino della camicia aggiustato con noncuranza, le mani sprofondate nelle tasche, la punta dell'indice che gratta il collo. Sono tutti gesti che ci segnalano l'ansia di chi abbiamo davanti. Vogliamo applicarlo alla politica? Il nostro interlocutore - piuttosto che colui che stiamo guardando in tv - è in difficoltà. O comunque non proprio tranquillo.

Grave ma non troppo. Peggiore sarebbe se il leader di cui ci fidiamo rispondesse a una domanda coprendosi la bocca con la mano, abbassando lo sguardo o mettendosi l'indice sul naso.

In questo caso sarebbe molto più probabile che stia mentendo apertamente.

Un'arma infallibile? Non necessariamente. I segni bisogna saperli leggere. Di sicuro una cartuccia in più nel cinturone di un elettore indeciso.