Tentativo di salvarli dal vizio

La cosa ha un senso. Fumare fa male a chi fuma e a chi sta intorno, occlude le arterie, provoca il cancro, inibisce le capacità sessuali.

Tentativo di salvarli dal vizio

Per adesso è solo una proposta di legge al vaglio in Australia, ma se ne parla dappertutto. Per i nati dopo il 2000, fumare potrebbe trasformarsi in un reato.
La cosa ha un senso. Fumare fa male a chi fuma e a chi sta intorno, occlude le arterie, provoca il cancro, inibisce le capacità sessuali. Se qualcuno non si fosse preso la briga di stabilire queste verità, al ristorante fumerebbero tutti, e al cinema riusciremmo a vedere solo la metà inferiore del film, come succedeva anni fa.

Questo non vuol dire però che la campagna antifumo abbia ottenuto lo scopo. I divieti di fumo in luogo pubblico, le scritte sui pacchetti di sigarette non sono serviti a salvaguardare la salute della gente. Anche perché c'è chi spende cifre enormi per convincerci a continuare a fumare. Possiamo inneggiare finché vogliamo a un liberalismo a 360 gradi, ma ricordiamo anche che noi facciamo quasi sempre quello che altri vogliono, siano essi i governanti o le industrie del tabacco.

Così, dato l'insuccesso di tante campagne - così immagino abbiano ragionato questi australiani - meglio recidere la mala pianta alla radice: fuorilegge il fumo e fuorilegge tutti quelli che fumano. La gente si ribellerà per un po', poi tutto si appianerà. Il fumo si trasformerà prima in un ricordo, successivamente svanirà anche il ricordo, e sulle ristampe dei romanzi, all'espressione «disse Joe accendendosi una sigaretta» una nota a pie' di pagina spiegherà il significato di queste parole arcane.

Personalmente, sono d'accordo con il fatto che la gente smetta di fumare. Sono meno persuaso che quest'idea della messa fuorilegge del fumo porterebbe uno straordinario beneficio all'umanità. La gente fuma un po' meno rispetto a qualche anno fa, l'amianto viene eliminato a poco a poco, però i tumori sono in aumento, il che significa che i fattori patogeni sono molti altri, e ce ne sono di nuovi. Evidentemente, il male si ostina ad annidarsi dentro le cose belle e buone, anche quelle nuove e legali.

La lotta alla droga ci insegna poi che dichiarare fuorilegge gli stupefacenti e il loro commercio non significa affatto debellarli. Come i tumori, cresce anche il potere devastante della droga, cresce il fatturato del narcotraffico, e mi sa che, finché non dichiareremo fuorilegge il mercato come tale, dovremo tenerci la zizzania in mezzo al grano.

Probabilmente, perciò, una volta messi fuorilegge sigarette, sigari e pipe (per le quali, a differenza delle armi da fuoco, non è previsto nessun porto d'armi) il traffico illegale imperverserà, allargando i margini della prigionia morale dell'uomo del Terzo Millennio e, al tempo stesso, aumentando i confini della trasgressione e del suo piacere amaro.
È il ritratto di quello che rischiamo di diventare: sempre più vincolati da milioni di regole e divieti, e sempre più cattivi. Perché la trasgressione non è vera libertà, ma solo un'illusione di libertà. Dunque, dichiarino pure fuorilegge le sigarette. E già che ci sono dichiarino fuorilegge chiunque beva superalcolici, e chiunque mangi per più di 2000 calorie giornaliere.

È possibile, però, che tutti questi divieti sconfiggano anche il gusto del vivere, che frequenta (strano destino) gli stessi luoghi del male e del vizio senza identificarsi con essi: un bicchierino di rum, un sigaro in compagnia di qualche caro amico, a condire una

conversazione piena di passione...

Insomma, per fare una buona legge è necessaria una buona conoscenza della natura umana. Occorre sapere dove sta il limite tra le cose. Mi auguro che in Australia questa conoscenza sia ben sviluppata.

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