L'Fmi ci vuol comandare a bacchetta

l Fondo monetario internazionale: "Senza Imu pensare ad altre entrate". Sull'Iva: "La paghino tutti"

L'Fmi ci vuol comandare a bacchetta

Ormai il governo italiano ha cambiato nome. E si chiama Fondo Monetario Internazionale. Va bene che siamo collocati in un quadro europeo, va bene che la stabilità politica ed economica sono considerati requisiti fondamentale per i mercati internazionali, ma da qui a ricevere veri e propri ordini ce ne passa. "Se l’Imu sarà abolita, dovrà essere compensata da altre entrate o tagli alla spesa", ha detto Michael Keen, del Fmi, ricordando come il Fondo sia a favore di un tassa sulla prima casa. "Senza la tassa sulla prima casa, il governo italiano deve trovare altre fonti di ricavi altrimenti deve optare per tagli alla spesa", ha ribadito Martine Guerguil, spiegando che "se la tassa sulla casa viene abolita, è importante che vengano trovate altre fonti di entrate compensatorie o tagli alla spesa perché è particolarmente importante per l’Italia mantenere il suo target sul bilancio nel breve termine. Sembra che le autorità abbiano intenzione di fare ciò e certamente li incoraggiamo a intraprendere una simile strada". Ma il Fondo monetario internazionale ha detto la sua anche sull'Iva. "È importante allargare la base d’imposizione e assicurarne il rispetto, è fondamentale evitare fallimenti nell’applicarla", ha dichiarato Michael Keen, vicedirettore del dipartimento per gli affari fiscali del Fmi.

Già nel luglio scorso, il direttore Christine Lagarde si era espresso a favore della tassa sulla prima casa, che deve essere mantenuta "per ragioni di equità ed efficie nza". E lo stesso aveva fatto sul tema dei contratti di lavoro.

"Indirizzarsi verso un contratto unico, più flessibile per i nuovi lavoratori che gradualmente aumenta la protezione del posto di lavoro all’aumentare dell’età potrebbe ridurre il costo delle nuove assunzioni e sostenere l’apprendistato". Insomma, la politica economica italiana è quantomeno sotto la lente di ingrandimento degli organismi internazionali, per non dire sotto i diktat. 

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