In luna di miele con i comunisti. "Ho vissuto momenti di pura poesia". Non è il commento di uno sposino in ritorno da un viaggio di nozze. Quello che parla è Paolo Bosusco, la guida turistica tenuta in ostaggio in Orissa per 28 giorni dai ribelli maoisti. Pura poesia, avete letto bene. Bosusco coi maoisti ci stava proprio bene, tanto che mentre tutta la diplomazia italiana si sbatteva per riportarlo a casa lui consigliava ai rapitori di posticipare la sua liberazione per avere in cambio dei carcerati. Praticamente remava contro, giocava con l'altra squadra.
Ma non è finita. Dal momento della sua liberazione Bosusco si è abbandonato a esternazioni surreali. "Mi sono fatto una vacanza pagata", ha detto tra il serio e il faceto il giorno del suo rilascio. Pagata dai maoisti, ma anche dagli italiani. "Non sono sotto la sindrome di Stoccolma come dice qualcuno", ha precisato. Ecco lo abbiamo detto noi nel titolo d'apertura del nostro sito web. E dopo queste dichiarazioni il dubbio si sta consolidando.
Venerdì è atterrato a Malpensa e prima di mettersi in viaggio per la Val di Susa ha voluto rilasciare qualche altro commento. Perchè alla fine lui con questi maoisti non ci stava così tanto male. I guerriglieri "rischiavano anche la vita per procurare della frutta da mangiare", ha commentato con ammirazione e gratitudine. Certo un po' di paura c'è stata "nelle prime due ore del rapimento. Siamo stati presi a calci da gente armata, bendati, legati e costretti a camminare per due ore nella giungla però non porto rancore". Lo avevamo capito...
Poi l'apologia dei maoisti: "Quelle che ci hanno rapito sono persone che hanno subito grandi ingiustizie ma hanno scelto un sentiero sbagliato". Eccoli lì, sono sempre loro: i compagni che sbagliano. Poi ringrazia anche tutte le autorità italiane che gli sono state "vicinissime" e che hanno permesso la sua liberazione.
Ma il meglio arriva venerdì sera. Bosusco è ospite alle Invasioni Barbariche e si sbottona. Metti il clima radical chic del salotto della Bignardi, aggiungi l'emozione della prima comparsata in diretta tv e la guida turistica ci dipinge l'affresco di una luna di miele in salsa esoticomarxista: "Il comandante dei maoisti ha mille sfaccettature, è molto umano ed è stato attento alle nostre esigenze ma è anche implacabile. Per certi aspetti lo ammiro". Lo ammira così tanto che gli ha anche allungato qualche suggerimento sulla strategia da attuare: "Mi ha fatto piangere il racconto di uno dei rapitori, la cui sorella è stata presa, incarcerata e violentata dalla polizia.
Quando l'ho saputo, ho detto al comandante che se era vero avremmo dovuto aspettare che fosse liberata prima di liberare me". Ecco, allora approfittiamo per ricordargli che ci sono ancora i nostri due marò in prigione in India. E se non lo fa per noi, almeno lo faccia per loro: la smetta con questi deliri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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