Manovra bis per colpa dei loro pasticci

La Commissione europea ci chiede una manovra aggiuntiva per il 2014 di 4 miliardi: sconfitto Renzi, paghiamo noi

Manovra bis per colpa dei loro pasticci

La Commissione europea ci chiede una manovra aggiuntiva per il 2014 di 4 miliardi, perché Renzi, nel documento presentato in aprile, ha violato le prescrizioni di bilancio per il 2014 per 0,3 punti e inoltre ha sovrastimato il Pil di quest'anno di 0,2 punti supponendo una crescita di 0,8% anziché di 0,6 e quindi ha sovrastimato le entrate. Il 1° giugno il premier aveva dichiarato che l'Unione europea non ci avrebbe chiesto una manovra correttiva. È stato smentito, ora l'Ue la chiede.
Il conto è presto fatto. Lo 0,2% in meno di Pil pari a 3,2 miliardi comporta lo 0,22% in meno di entrate. E poiché le entrate fiscali sono lo 0,44% del Pil ecco che mancano 1,6 miliardi rispetto alle previsioni. Inoltre l'Italia nel 2014 doveva ridurre il deficit del 2014 di 0,3 punti in più di quelli indicati nel documento di economia e finanza con una riduzione di 0,3%. Poiché le spese sono il 50% del Pil 2,4 miliardi (la metà di 4,8 pari a 0,3% del Pil). L'ammanco è dunque di miliardi 4. Rebus: dove li troverà Renzi? Tagliando le spese o aumentano le tasse? La bocciatura europea di Renzi non finisce qui. Sino alla notte fra il 1° e il 2 giugno, la Commissione Europea aveva messo nel suo testo ufficiale anche la bocciatura alla richiesta del governo italiano di rinvio del pareggio del bilancio dal 2015 al 2016. Dopo un intervento del vicepresidente italiano della Commissione Europea Antonio Tajani la frase è stata cancellata e sostituita da affermazioni generiche sulla necessità di accelerare le privatizzazioni e altre misure che servono alla riduzione del debito pubblico che è giunto al 133% del Pil. Tajani, che è di Forza Italia, si è opposto giustamente alla bocciatura per il 2015 della deroga alla riduzione deficit perché il no era motivato dal fatto che l'Italia non ha fatto ancora nulla per ridurre il debito mediante le privatizzazioni. E Renzi, così rinviato ad ottobre, sotto lo sprone della Commissione si potrebbe dedicare alle privatizzazioni ora facendo una cosa doppiamente utile: ciò ridurrebbe l'area del governo e amplierebbe quella del mercato e ci consentirebbe di ridurre il debito pubblico senza bisogno di attuare un'altra riduzione drastica del deficit.
E quindi ora c'è la seconda domanda. Che farà Renzi in questo campo? Fatti o proclami? C'è anche un'altra bocciatura di Bruxelles al nostro governo: la mancata liberalizzazione del mercato del lavoro. Il nostro mercato del lavoro invece è ingessato e la disoccupazione giovanile è ormai una cifra del tutto anomala. Per fronteggiare ciò, il governo ha approvato solo una maggiore flessibilità nei contratti a termine. Che farà Renzi? Altri proclami o fatti di concreta liberalizzazione come la piena restaurazione della legge Biagi e la legalizzazione del libero contratto aziendale di produttività, che non stanno nel Dna del Pd e neppure nel suo pasticciato Jobs Act? La verità, banale, è che Renzi è un giocatore di poker e che per ottenere una vittoria campale alle elezioni europee ha giocato d'azzardo e ha varato un decreto una tantum di sgravio di 80 euro mensili per i lavoratori a basso reddito che costa 5,6 miliardi e che è privo di copertura. Infatti, la Commissione europea rileva un buco di 4 miliardi nei conti ufficiali. Se si considera che gli esperti della Commissione bilancio ritengono difettose le sue coperture per 1 o 2 miliardi, il buco rilevato dalla Commissione più quello rilevato dal Senato implicano una totale mancanza di copertura. E per portare a regime questo sgravio di 80 euro rimane da fare nel 2015 una manovra per 8 miliardi. Inoltre il diniego della deroga che Renzi ha chiesto, al pareggio strutturale del bilancio nel 2015 comporta un deficit aggiuntivo di 0,4 punti pari a 6 miliardi e mezzo.

Per il 2015 ci attende una manovra aggiuntiva di 14 miliardi. Insomma, l'esaltazione che in questi giorni si sta manifestando a favore di Renzi, da parte di politici e industriali (incluso Sergio Marchionne) è fuori luogo e rischia di diventare una droga pericolosa.

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