Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, risponde a Corrado Augias. Replicando alla domanda di un lettore, che si chiedeva se "i nostri figli farebbero altrettanto se ci fossimo trovati nelle condizioni del Cavaliere", in riferimento alle dichiarazioni che la primogenita del Cavaliere aveva rivolta al pm Ilda Boccassini, Augias aveva invitato la Berlusconi a difenderlo "in pubblico", ma a fare "qualcosa, in privato per salvarlo da una così penosa vecchiaia".
In risposte alle sue parole, Marina Berlusconi ha scritto una lettera a Repubblica, in risposta a critiche che riguardano "la stima e la considerazione" per il padre.
"Egregio direttore, nel suo intervento dedicato principalmente alla vicenda Ruby, Corrado Augias arriva dove nessuno aveva ancora osato arrivare. Arriva a criticarmi per i sentimenti, la stima e la considerazione che ho per mio padre, giunge addirittura a farmi la predica su come dovrei o non dovrei comportarmi con lui. Ma come si permette, il signor Augias? Non si rende conto che tutto ciò appartiene alla peggiore inquisizione?".
"Su questa storia di fango e calunnie, mio padre ha già spiegato più volte come sono andate davvero le cose", continua. "Io posso solo ribadire quello che ho già detto. Conosco molto bene mio padre, conosco la persona che è e la profonda correttezza con cui si è sempre comportato, il rispetto che ha sempre avuto nei confronti degli altri, sono orgogliosa di lui e di essere sua figlia e non c'è stato mai nulla, assolutamente nulla, che potesse anche minimamente mettere in discussione questo orgoglio".
"Non è d'accordo, il signor Augias? - chiede - Affari suoi. Ma il suo intervento è la migliore, o peggiore, dimostrazione degli enormi guasti che sono stati provocati da chi, in modo spesso consapevole, continua a non distinguere tra opinioni personali di tipo morale, o moralistico, giudizi politici, procedimenti giudiziari. Augias avrà le sue opinioni su mio padre, milioni di italiani, a cominciare dalla sottoscritta, ne hanno altre, radicalmente diverse. I Tribunali però non si occupano, o non si dovrebbero, occupare di opinioni. E la Procura di Milano pochi giorni fa ha chiesto per mio padre la condanna a 6 anni di reclusione e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Su questa enormità Augias non ha nulla da dire".
"Anzi, liquida il tutto con un inciso sconcertante: 'ammettiamo pure', bontà sua, 'che tutte queste cose non abbiano rilevanza penale'. Di che cosa stiamo parlando, allora? E' proprio nell'inciso l'ennesima conferma del fatto che il processo Ruby proprio per questo è stato costruito, nessuna prova, nessun reato, solo una grancassa mediatica per poter infangare chi non ha fatto nulla per meritarselo".
"Su quali basi, secondo Augias, si dovrebbe dunque arrivare a una condanna? - si chiede infine Marina Berlusconi -.
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