Maternità surrogata reato universale: via libera dalla Commissione

Approvato un emendamento della maggioranza che dichiara l'utero in affitto perseguibile anche se praticato all'estero: saranno puniti solo i cittadini italiani. A giugno il provvedimento in Aula

Maternità surrogata reato universale: via libera dalla Commissione
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La Commissione Giustizia della Camera ha detto "sì" al riconoscimento della maternità surrogata come reato universale. Si è concluso da poco il voto degli emendamenti alla proposta di legge presentata dalla maggioranza, che dichiara la gestazione per altri un illecito perseguibile anche se commesso all'estero. In particolare, a quanto si apprende, è stato approvato un emendamento del centrodestra che prevede la punibilità dei soli cittadini italiani. Prosegue dunque in modo spedito l'iter per l'arrivo in Aula del provvedimento.

Le opposizioni hanno votato contro, ribadendo una posizione già nota e manifestata in passato. Alla vigilia del voto, il segretario di +Europa aveva parlato di "oscena concezione del diritto". A prevalere è stata però la linea della maggioranza, intenzionata a perseguire quella che la deputata di Fratelli d'Italia, Carolia Varchi (prima firmataria e relatrice della proposta di legge), aveva definito "un esempio esecrabile di commercializzazione del corpo femminile e degli stessi bambini". Una linea chiaramente condivisa anche dal governo, in particolare dal ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, e da molte associazioni impegnate in ambito sociale.

Surrogata reato universale, il testo in Aula il 19 giugno

Per il via libera formale mancano ancora i pareri delle commissioni competenti e il mandato al relatore, ma il provvedimento è atteso in Aula per il prossimo 19 giugno, così come previsto dall'ultima calendarizzazione e auspicato dalla stessa maggioranza. "Grazie al testo come riformulato noi estendiamo la punibilità a tutte le condotto commesse all'estero e questo disincentiverà il ricorso a questa pratica, con ciò fermando il turismo procreativo e più in generale quel mercato che si è formato, di cui la recente fiera a Milano è testimonianza", ha affermato la relatrice Carolina Varchi.

"Sul metodo seguito vorrei sottolineare che la sapiente organizzazione dei lavori su un tema così delicato ha evitato che si giungesse al contingentamento dei tempi, quindi come relatrice ringrazio il presidente Ciro Maschio che ha evitato il ricorso a questi strumenti che, pur previsti dal regolamento, avrebbero inasprito il dibattito", ha aggiunto la deputata della maggioranza. Diversa e polemica l'opinione di Riccardo Magi (+Europa). "La riformulazione del testo con l'emendamento della maggioranza prova a mettere una pezza sull'abnormità della pretesa di punire in Italia un cittadino straniero per una condotta commessa in un Paese dove la Gestazione per altri è legale, magari in forma solidale, ma rimane una assurdità giuridica", ha affermato il parlamentare.

Diversamente, a esprimere soddisfazione è stata la Lega. "L'approvazione è una pagina di buona etica e di reale civiltà", ha dichiarato il deputato del Carroccio, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia. "Ancora una volta - ha proseguito - con il significativo voto contrario dell'opposizione, è emersa plasticamente tutta la differenza con una sinistra che identifica il progresso con una pratica che sfrutta il corpo femminile e ne fa squallidamente merce di scambio. Grazie alla Lega e al centrodestra si è posto un argine a una sicura deriva che in altri Paesi, dove si organizzano addirittura fiere per promuovere l’utero in affitto, stanno già vivendo".

Poi la nota polemica sul centrosinistra: "Non oso neppure immaginare cosa accadrebbe in Italia con la Schlein e i suoi compagni di cordata alla guida del nostro Paese. Per fortuna, però, è una pura ipotesi di scuola, destinata a restare tale. Il centrodestra andrà avanti per la sua strada per restituire veri diritti a chi ne ha diritto, nell’interesse primario dell’infanzia e di chi rappresenta il nostro futuro".

Il tema certo è di quelli che da tempo infiammano il dibattito. Nelle scorse ore, ad esempio, alcuni esponenti dem di area riformista avevano firmato una petizione per dire no alla gestazione per altri, in dissenso rispetto alla personale posizione aperturista espressa dal segretario Elly Schlein.

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