Merkel: "I mercati non sono al servizio del popolo". Draghi: "L'acquisto di bond è legittimo"

Ora la Merkel attacca: "Non bisogna consentire ai mercati di distruggere i frutti del lavoro della gente e i governi non devono dipendere dai mercati a causa del loro debito eccessivo"

Merkel: "I mercati non sono al servizio del popolo". Draghi: "L'acquisto di bond è legittimo"

È finito il tempo in cui i mercati erano considerati gli unici depositari della salute economica e della stabilità politica di un paese. Per mesi è andato in onda lo stesso refrain: bisogna varare misure che rassicurino i mercati, eventuali cambi di assetti politici possono destabilizzare i mercati e via dicendo. Monti in primis, ma anche Angela Merkel, erano i primi a spingere su questa linea. Alla faccia di volontà popolare e legittimazione politica. I mercati sembravano essere l'elettorato di riferimento.

Adesso però la musica è cambiata. E a suonare uno spartito differente è Angela Merkel. Il cancelliere tedesco si è infatti esibito in un attacco nei confronti degli stessi mercati, accusati di "non essere al servizio del popolo".

La Merkel ha rincarato la dose spiegando che i mercati, negli ultimi cinque anni, hanno consentito a poca gente di arricchirsi a spese della maggioranza. La cancelliera, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, ha parlato nel corso di un evento organizzato dalla Csu bavarese, nel quale ha chiesto ai politici di sollecitare gli elettori a tagliare il debito, per evitare di finire nel mirino degli investitori.

Insomma, secondo frau Merkel "non bisogna consentire ai mercati di distruggere i frutti del lavoro della gente e i governi non devono dipendere dai mercati a causa del loro debito eccessivo. La vera questione riguardo alla democrazia è questa: possiamo in Germania e in Europa vincere le elezioni quando congiuntamente stabiliamo di avere finanze solide e quando non spendiamo più di quello che incassiamo?".

Che il discorso della Merkel avvenga a poca distanza dalle elezioni politiche in Germania può spiegarne un po' il senso. Intanto, il presidente della Bce, Mario Draghi, dopo gli attacchi della Bundesbank, ha precisato che gli acquisti di titoli di Stato “fino a tre anni non costituiscono un finanziamento monetario agli Stati”.

Durante un’audizione a porte chiuse all’Europarlamento, secondo quanto riferito da parlamentari presenti, Draghi ha spiegato che un finanziamento a due-tre anni ha una vita troppo breve per essere considerato “creazione di moneta” e non sarebbe cioè l’equivalente del mettersi a stampare moneta fresca.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica