Migranti, rimpatriato il primo straniero dal Cpr in Albania: è un bengalese di 42 anni

L'uomo, in Italia dal 2009, era già destinatario di un decreto di espulsione e ha a suo carico vari precedenti tra i quali uno grave per violenza domestica

Migranti, rimpatriato il primo straniero dal Cpr in Albania: è un bengalese di 42 anni
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Il centro di Gjader in Albania è pienamente operativo. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha annunciato in queste ore il rimpatrio del primo straniero condotto nel Cpr, a cui faranno seguito altri nei prossimi giorni, "come previsto dalla strategia di Governo per una più efficace azione di contrasto all'immigrazione illegale". Si tratta di un cittadino bengalese di 42 anni senza alcun diritto di permanenza in Italia, arrivato nel 2009 e già espulso dal Paese per la sua pericolosità sociale. A suo carico sussistono numerosi precedenti, tra i quali uno particolarmente grave per violenze domestiche.

Il Bangladesh è stato inserito dall'Unione europea nella lista provvisoria dei Paesi sicuri, utile per uniformare le strategie di espulsione e rimpatrio dei Paesi membri dell'Ue. Nonostante le solite polemiche delle opposizioni, capaci solo di muovere critiche sterili e non funzionali al miglioramento del sistema, il governo tira dritto nel suo progetto, avallato anche dall'Europa, che guarda con intresse alla soluzione innovativa ideata dall'esecutivo Meloni. Il Pd sbraita per chiederne la chiusura, non avendo più la sponda dell'Unione europea alla quale appellarsi, visto che Bruxelles va nella direzione dell'Italia, cercano di fare ostruzione criticando i criteri di individuazione dei migranti che devono essere portati in Albania per poi essere rimpatriati e blaterano di "deportazioni" e di esposti da presentare alla Corte europea dei diritti dell'uomo.

L'Albania non è un Paese Ue e in questo centro per il rimpatrio vengono condotti soggetti che non hanno il permesso di soggiornare sul territorio italiano, già autori di reati. Forti della propaganda pro-immigrazionista delle opposizioni, i migranti nei Cpr si sono già resi protagonisti di condotte violente all'interno del centro, con numerosi danni causati alla struttura, e alcuni si sono inflitti autolesionismo. Tuttavia, il progetto va avanti perché può diventare uno strumento utile per il contrasto all'immigrazione clandestina, sia come deterrenza che come soluzione logistica ottimale per la gestione dei rimpatri.

Nelle scorse ore è stato accompagnato a Gjader un borseggiatore algerino arrestato in flagranza dagli agenti della polizia di frontiera aerea di Fiumicino.

Una volta identificato, sono emersi a suo carico numerosi reati, nello spcifico furti, commessi all'interno dell'aerostazione. Una volta convalidato l'arresto, è stato trasferito al Centro per il Rimpatrio di Bari e da lì nel Cpr in Albania da dove verrà espulso nel Paese di origine.

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