Il ministro Fitto in Aula: "Useremo il Pnrr, ma per spese di qualità"

Il ministro in aula respinge lo scaricabarile dell'opposizione, ma anche le spese inutili con cui rischiamo di indebitarci inutilmente. Accolte alcune proposte delle minoranze

Il ministro Fitto in Aula: "Useremo il Pnrr, ma per spese di qualità"

Le opposizioni avevano chiesto a Raffaele Fitto di andare in Parlamento a spiegare il Pnrr, e il ministro ci è andato oggi per relazionare in prima persona sul decreto che verrà votato domani mattina in Senato. Il Ministro in aula ha spiegato che il decreto legge sul Pnrr si inserisce in una visione che il Governo ha avuto fin dal primo momento e che rivendica: "nel momento in cui abbiamo deciso di mettere insieme il Pnrr con le politiche di coesione abbiamo già fatto una scelta importante che parla a un grande problema che ha questo Paese. Le tre 'gambe' del Dl sono governance, semplificazione e accelerazione, e governance della coesione perché le due questioni non possono essere scollegate come si rischiava di avere”.

Non si nasconde dietro le polemiche il ministro Fitto: “Nessuno scaricabarile nei confronti di nessuno, ma non sarà in alcun modo consentito dopo cinque mesi fare lo scaricabarile su questo governo perché sarebbe prima ridicolo e poi paradossale". Fitto rivendica il suo silenzio mediatico (è l’unico ministro che per scelta non rilascia interviste ai giornali), ma spiega in aula che il Governo ha fatto una prima scelta in questi mesi: verificare con una relazione precisa e puntuale lo stato di attuazione delle politiche di coesione. “Vogliamo partire da questa diagnosi”- ha detto Fitto “per immaginare, mi auguro insieme, la terapia utile per soluzioni reali e credibili. Bastano pochi numeri: a fronte di 126 miliardi assegnati all'Italia tra risorse Ue, nazionali e regionali e fondo di sviluppo e coesione, a due mesi fa la percentuale di spesa è pari al 34,5% è un dato che vogliamo fare finta che non ci sia? L'augurio e l'auspicio che noi immaginiamo e portiamo a quest'Aula-ha detto Fitto- è che si apra un confronto serio e nel merito e che su questo ci possa essere la capacità non di critiche di carattere generico ma di proposte concrete su cui poter dare delle risposte”.

Fitto ha anche risposto all'ex ministro della salute Pd Beatrice Lorenzin, che lo ha accusato di cancellato gli ospedali di comunità. "Aver inserito gli ospedali di comunità nel Pnrr senza aver previsto in alcun modo le risorse per il loro funzionamento" ha risposto Fitto "è stato un rischio e un errore. Andava fatto esattamente l'opposto. Non aver previsto la copertura e le risorse necessarie nel momento in cui si immagina un investimento significa mettere in campo un sistema di moltiplicazione della spesa pubblica che rischia di pesare su diversi settori del Pnrr e creare problemi".

Il ministro ha ricordato che è la stessa Commissione europea che ci dice che c'è l'esigenza di modificare il Pnrr perché descrive il percorso del Repower come un capitolo aggiuntivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel momento in cui la Commissione europea approva il RepowerUe - ha argomentato Fitto - dà un'indicazione di marcia, corregge il tiro, capisce che con la guerra è accaduto qualcosa che può essere la sponda con l'art. 21 che permette una modifica del Recovery.

Per evitare di definanziare degli interventi del Pnrr può essere una "soluzione" che "dei progetti validi che non sono finanziabili nel 2026, anzichè perderli, possono essere spostati su un fondo, quello delle politiche di coesione, che ha il 31 dicembre 2029 come data di rendicontazione finale. E il fondo di sviluppo e coesione completa il quadro in una visione strategica e globale".

"Il tema - ha ricordato il ministro-sarà oggetto di un confronto con la Commissione europea, stiamo lavorando su questa ipotesi e quando questo sarà un quadro predisposto sarà portato all'attenzione del Parlamento e ci mancherebbe altro". Fitto ha sottolineato che l'obiettivo è "l'ottenimento di un risultato che sia positivo per il Paese, dandoci la possibilità di utilizzare tutte le risorse e non c'è nessun dubbio su questo ma di utilizzarle in modo anche efficace e efficiente. Perchè e il problema non è solo di quantità ma anche di qualità della spesa”.

L'auspicio è che si apra un confronto serio, con proposte concrete sulle quali poter dare delle risposte. Per Fitto serve "un approccio realmente serio e costruttivo. Le parole d'ordine sono serietà e responsabilità, diversamente c'è la polemica politica che non serve a nessuno", ha detto il ministro.

Rispetto ai lavori in Commissione in Aula è prevalsa la posizione politica "tranne che per il gruppo di Azione e Italia viva che voglio riconoscere" ha detto Fitto "Eppure- ha riconosciuto il ministro- abbiamo approvato numerosi emendamenti proposti dal Pd e dal Movimento 5 stelle". Il Terzo polo ha presentato tre proposte: togliere le risorse destinate agli stadi e metterle su progetti più utili ai cittadini. E ripristinare Industria 4.0 e Italia Sicura, due provvedimenti del governo Renzi che, ricorda Raffaella Paita "avevano aiutato le imprese e contribuito a mettere in sicurezza i nostri territori colpiti da alluvioni e smottamenti".

E riconosce l'apertura del Governo Silvia Fregolent, senatrice del terzo polo: "ll Pnrr non appartiene a questo governo ma al Paese, per questo è importante portare a casa risultati. Il governo, accogliendo alcune nostre proposte, ha dimostrato intelligenza e lungimiranza". La senatrice del terzo polo ha spiegato che Italia sicura aiuta a mettere in sicurezza il territorio italiano, fragile da un punto di vista idrogeologico. E Industria 4.0 ha permesso di realizzare opere di digitalizzazione per le imprese.

"Sono risposte positive al paese. Ringrazio anche per l'emendamento sul biometano, che prova a dare giustizia a chi aveva investito su infrastrutture per questo combustibile green. Oggi le imprese potranno finalmente completare questi impianti".

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