I giovani di Confindustria chiedono meno tasse "La pazienza è finita"

Gli imprenditori under 40: nel 2012 la tasse peseranno sulle imprese il 68% del pil. E Monti chiede fiducia in Ue

I giovani di Confindustria chiedono meno tasse "La pazienza è finita"

"L’Italia ha fatto in questi mesi scelte difficili e introdotto riforme importanti in modo da voltare pagina e contribuire ad una soluzione della crisi nella zona euro". In una lettera ai giovani di Confindustria, Mario Monti difende il suo operato ricordando il "passato di bassa crescita ed elevato debito"

Il premier ha voluto così invitare i giovani, soprattutto se imprenditori a sentire "l’Unione europea come orizzonte irrinunciabile per la loro azione" e  a impegnarsi "direttamente a progettare il futuro" perché "le riforme e l’impegno per la crescita dell’Italia possono avere successo solo dentro un’azione comune a livello europeo".

Ma i giovani di Confindustria non vanno per il sottile e criticano il governo soprattuto per la pressione fiscale, il cui "peso è cresciuto così tanto da diventare una confisca che toccherà nel 2012 il 45% del Pil", mentre l’onere sulle imprese "sarà superiore al 68%".

"Il tempo della pazienza è finito", chiosa il leader dei giovani imprenditori, Jacopo Morelli, che chiede anche un repulisti in Parlamento: "Via

i ladri, gli ignoranti, gli incapaci. Siamo disgustati dall’idea della carica pubblica come scorciatoia per arricchirsi, ci ribelliamo a questo degrado. Chi lavora non è più disposto a sostenere larghi strati parassitari"

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