“Neonazista nell’animo”. E Meloni querela Canfora

Il prossimo 16 aprile si terrà l'udienza preliminare del processo nei confronti di Luciano Canfora, querelato dalla Meloni per diffamazione

“Neonazista nell’animo”. E Meloni querela Canfora
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“Neonazista nell’animo”. È questa l'espressione incriminata per la quale il premier Giorgia Meloni ha deciso di querelare lo storico Luciano Canfora.

La vicenda risale al 12 aprile 2022 quando, nel corso di un incontro sul conflitto in Ucraina tenutosi nel liceo Fermi di Bari, Luciano Canfora, parlando della Meloni, disse:“Siccome è una neonazista nell’animo si è subito schierata con i neonazisti ucraini, è diventata una statista molto importante ed è tutta contenta, naturalmente, di questo ruolo”. Già all'epoca, il premier aveva promesso: "Una querela non gliela toglie nessuno" e così è stato. Per la Meloni, quelle erano "parole inaccettabili" soprattutto perché "pronunciate da una persona che si dovrebbe occupare di cultura e formazione e che invece finisce a fare becera propaganda a giovani studenti”. Il prossimo 16 aprile si terrà l'udienza preliminare e il professor Canfora sarà difeso dall’avvocato Michele Laforgia, mentre il premier ha nominato come suo legale il sottosegretario Andrea Del Mastro.

La sinistra si è subito mobilitata in difesa di Canfora con un documento di solidarietà firmato da vari partiti e varie associazioni politico-culturali tra cui l’Anpi, l’Arci e la Cgil, ma anche da organizzazioni studentesche locali che appartengono alla Rete della Conoscenza. Secondo gli oltre 250 firmatari “il bersaglio ultimo dell’azione legale intrapresa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni è il diritto costituzionalmente garantito alla libertà di pensiero e di opinione”. Tra i firmatari troviamo il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo, il coordinatore regionale di Libera don Angelo Cassano, il regista Carlo Bruni, l’ex sindaca di Bari Daniela Mazzucca, l’ex rettore dell’Università barese Corrado Petrocelli, l’ex presidente della provincia Gianvito Mastroleo e la coordinatrice dell’Osservatorio regionale sui neofascismi Antonella Morga. Secondo i firmatari del documento, Canfora è innocente perché il suo giudizio sulle idee e sui sentimenti del presidente del consiglio "va ricompreso nel legittimo esercizio della critica politica, e l’opinione da lui espressa in quella circostanza può essere discussa, non certo ritenuta del tutto infondata oppure motivata da una semplice volontà denigratoria”.

I promotori del documento, dunque, esprimono la loro solidarietà a Canfora che stimano "profondamente" e che ammirano per "la sua indiscutibile onestà intellettuale e la sua passione civile" e sono, infine,"consapevoli che il bersaglio ultimo dell’azione legale" è minare "la libertà di pensiero e di opinione”.

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