“La Puglia non è il Sultanato di Michele Emiliano, ma un posto libero, una grande regione italiana che può essere da traino per il Mezzogiorno”. Così il segretario di Azione, Carlo Calenda, durante la conferenza stampa a Bari.
L'affondo contro Emiliano
Continua lo scontro a distanza tra il governatore della Puglia, Michele Emiliano, e il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda. Questa volta, lo scontro verbale tra i due, è ravvicinato: Carlo Calenda parla da Bari, in una sala del Consiglio regionale della Puglia, dove il partito da lui fondato ha messo piede, oggi, per la prima volta. “La Puglia è una grande regione italiana che partecipa al Pnrr e che si sta modernizzando, non è il posto dove Emiliano può fare qualsiasi cosa e nulla può essere fatto senza Michele Emiliano”. Così, Carlo Calenda pone l’accento sul ruolo autoritario dell’esponente dem nella regione Puglia, spesso inefficiente nei fatti.
Ma l’affondo di Calenda destinato al governatore della Puglia non è finito, il segretario di Azione rivanga screzi passati tra i due e l’accusa a Emiliano passa attraverso due temi politici di stretta attualità: il Tap e l’Ilva. “Per fortuna il Tap lo abbiamo fatto nonostante Michele Emiliano”, il quale aveva risposto con una frase infelice alla costruzione del cantiere: “Sembra Auschwitz”. “Andate a vedere su quella spiaggia – spiega Calenda – non si vede nemmeno da dove passa il Tap”. E sull’Ilva la critica alla gestione Emiliano non è da meno: “Mi ricordo quando Emiliano disse che l’Ilva doveva essere pubblica perché così faremo l’acciaio green”. “Vi risulta che l’Ilvia stia facendo acciaio green?”, si chiede ironicamente Carlo Calenda e aggiunge:“Mi risulta che diamo un miliardo di euro per pagare la bolletta elettrica” .
Il messaggio su Whatsapp
Lo scontro politico tra i due non si limita all’Ilva e al Tap. A livello regionale il diverbio continua, anche tramite Whatsapp. Ieri sera, a fronte della decisione dei consiglieri regionali dem di passare in Azione, il segretario e il capogruppo del Pd Puglia, Marco Lacarra e Filippo Caracciolo hanno trasmesso una nota congiunta. Riassunto: i consiglieri regionali Pd, passati in Azione, saranno ritenuti fuori della maggioranza. E il governatore della Puglia l’ha voluto comunicare personalmente a Carlo Calenda. “Ieri Emiliano mi ha mandato via Whatsapp la dichiarazione di Lacarra e Caracciolo ma dovrebbe conoscermi e sapere che non funziona con me questo atteggiamento”. E Calenda non ha perso l’occasione per avvertire il presidente di regione: “Se ha intenzione di fare il ras della Puglia, come lo abbiamo accomodato fuori dal Mise quando ha oltrepassato il segno, così rischia che lo accomodiamo fuori dalla regione”.
Le alleanze regionali
Intanto, nel neo nato gruppo di Azione nel Consiglio regionale pugliese, si discute di alleanze. Carlo Calenda, in conferenza stampa, ha delineato un percorso: in maggioranza ma con “un approccio libero”. E l’ostacolo per il Terzo Polo sembra essere di nuovo il Pd. “Il problema del Pd è che all’interno ha talmente tante anime diverse che non riesce a dire nulla” e diventa “difficile fare politica” in questo modo.
Parlando dell’attuale assetto politico regionale, infine, Calenda risponde così a una domanda dei giornalisti sugli eventuali rischi per la maggioranza dopo la nascita del gruppo Azione: “È una valutazione che faranno i consiglieri. L’obiettivo del Pd è far cadere Emiliano? Io ne sarei felice, sarebbe una grande liberazione per la Puglia”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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