"Superare il 15% nel 2024". Azione e Italia Viva verso il partito unico

Il partito di Calenda e i renziani hanno costruito una federazione, ma vanno verso un partito unico entro le elezioni europee: "Dobbiamo riuscire a superare la soglia del 15%"

"Superare il 15% nel 2024". Azione e Italia Viva verso il partito unico

Alla fine la federazione tra Azione e Italia Viva è destinata a culminare con la nascita di un unico partito. È questa l'intenzione del Terzo Polo, che già da ora si pone un obiettivo ben preciso in vista delle elezioni europee che si terranno nel 2024: prendere le elezioni regionali come trampolino di lancio e crescere progressivamente, fino ad arrivare alla quota del 15% tra un paio di anni. La rotta è stata tracciata da Carlo Calenda, che ha confermato la volontà di far confluire i due partiti sotto lo stesso cappello politico.

Il numero uno di Azione, intervenuto nel corso di una conferenza stampa a Bari, ha posto l'attenzione sul fatto che "il nostro appuntamento sono le europee e fondamentali saranno le regionali". Per quella data bisognerà riuscire a "superare la soglia del 15%", che è appunto il traguardo fissato per il 2024. Dietro tutto ciò c'è un disegno chiaro: svolgere in futuro un ruolo determinante "nella formazione delle maggioranze e di un modo di fare politica che sia diverso da quello che abbiamo visto negli ultimi anni".

Proprio ieri c'è stato un incontro tra Carlo Calenda e Matteo Renzi: i due hanno raggiunto l'intesa definitiva e hanno trovato convergenza nell'indicare il segretario di Azione come leader politico della federazione. "Lui ha fatto un passo di lato e io gli sono grato. Per ora tutto bene e nei prossimi giorni lo annunceremo", ha comunicato l'ex ministro dello Sviluppo economico in seguito al vertice con il numero uno di Italia Viva.

Anche Renzi ha delineato come orizzonte le elezioni europee per scommettere su una lista centrale con Calenda, il Terzo Polo, annunciando che la lista nel 2024 "avrà Macron come punto di riferimento e sarà più forte perché Macron è più forte di Orban, di Le Pen e di Melenchon". Allo stato attuale sembra essere esclusa l'ipotesi di un'alleanza con il Partito democratico, che deve ancora eleggere il nuovo segretario e di conseguenza compiere una scelta definitiva sul campo politico da sposare a livello nazionale.

Il leader di Italia Viva però non ha chiuso la porta volgendo lo sguardo alle prossime elezioni politiche che si dovrebbero tenere nel 2027, ovvero al termine naturale

della legislatura da poco iniziata. "Da qui a 5 anni, vediamo...", ha risposto Renzi alla domanda su una possibile coalizione con il Pd qualora Stefano Bonaccini dovesse trionfare al Congresso.

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