“Nulla di persecutorio”. Il Comune non rinnova il contratto al “prete dei migranti”

Contratto in scadenza con la parrocchia per l'accoglienza dei minori non accompagnati e il sindaco di Como cambia modalità di gestione. Gli attacchi dalla sinistra

“Nulla di persecutorio”. Il Comune non rinnova il contratto al “prete dei migranti”
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La parrocchia di Rebbio a Como è piuttosto nota per le posizioni pro-migranti di don Giusto della Valle, parroco di due quartieri collinari del capoluogo lariano. Le attività create ad hoc per l'accoglienza degli stranieri che sbarcano in Italia e che, con il ricollocamento, finiscono spesso al centro di vibranti proteste da parte dei cittadini, che lamentano un'eccessiva presenza di migranti irregolari nella zona. Solo poche settimane fa, per esempio, don Giusto era salito alla ribalta delle cronache per aver preso pubblica posizione tramite il giornalino della parrocchia, sostenendo di fatto le occupazioni abusive. Le strutture facenti parte della rete parrocchiale hanno creato anche 8 posti d'accoglienza per migranti minori non accompagnati, ricevendo le sovvenzioni da parte del Comune, che ora ha deciso di non rinnovare il contratto in scadenza il 31 dicembre.

Le ragioni le ha spiegate lo stesso sindaco, Alessandro Rapinese, sottolineando come in un momento di grande incertezza su un tema così delicato, soprattutto in un momento di incertezza e di cambiamento della normativa relativa all'accoglienza dei minori. "Non ci impegniamo in nuovi contratti e portiamo a saturazione quelli in essere. L’iter sta cambiando e attendiamo ulteriori disposizioni", ha spiegato il sindaco, rispondendo alla solita sinistra d'opposizione in consiglio comunale, che lo accusa di "persecuzione" nei confronti del "prete dei migranti". Nel suo intervento, Rapinese ha ricordato che il Comune di Como nei mesi dei grandi sbarchi è arrivato ad accogliere oltre 300 minori stranieri non accompagnati, che a causa della saturazione delle strutture sul territorio sono stati dislocati altrove ma sempre a carico di Palazzo Cernezzi.

"Nessuno si troverà in mezzo alla strada, saranno collocati in altre strutture gestite da cooperative accreditate con le quali lavoriamo da tempo", ha sottolineato il sindaco, rivolgendosi poi all'opposizione che pretende di avere il patentino di umanità e di porter pontificare sulle decisioni altrui.

"Sull'accoglienza, come ho già detto in consiglio comunale, non accettiamo lezioni da nessuno. La percentuale di minori stranieri non accompagnati che abbiamo noi sfido a trovarla altrove", ha concluso il sindaco.

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