Ora Montezemolo cerca la prima guida

Tutto pronto per le politiche: candidati ce ne sono fin troppi, ma non si trova il possibile uomo forte. In pole ci sono Giannino e Renzi

Ora Montezemolo cerca la prima guida

Roma - Nel cantiere di Montezemolo tutto è pronto. O quasi. Ci sono le teste pensanti. Ci sono le idee. Ci sono pure i gazebo, rosso Ferrari of course e in naftalina, dove poter raccogliere le firme. Ci sono gli aspiranti adepti, tanti, persino troppi, desiderosi di salire a bordo della nuova «cosa». Ci sono i vertici, i coordinatori, le associazioni regionali e ci sono pure i semplici iscritti, 54mila e 200 a oggi. Al mosaico mancano però dei tasselli fondamentali: l’annuncio ufficiale della discesa in campo e un leader. Per quanto riguarda il varo di ItaliaFutura, inizialmente si era pensato che l’occasione potesse essere quella del 14 luglio. Data in cui, a Roma, dovrebbe tenersi una convention dell’associazione. Ma megasummit e relativo annuncio, potrebbero slittare a dopo l’estate. Il perché è presto detto: Montezemolo non ha ancora sciolto le riserve sui suoi compagni di strada. Allearsi, sì o no? E se sì, con chi? Naturalmente il suo bacino elettorale è nel centrodestra. I suoi cavalli di battaglia, soprattutto in economia, somigliano ai puledri che Forza Italia aveva sguinzagliato nel lontano ’94: liberalizzazioni, privatizzazioni, meno Stato, meno tasse, meno burocrazia. Ma a bloccare la strategia del patron Ferrari resta la legge elettorale: con quale sistema si andrà al voto nel 2013? Il nodo resta quello. Se l’attuale Parlamento riuscisse a introdurre il doppio turno, Montezemolo (nel tondo) potrebbe sorridere: verosimilmente andrebbe da solo al primo turno e venderebbe il suo sostegno soltanto al ballottaggio. Prediligendo, si capisce, i candidati moderati. Ma se la modifica non andasse in porto e si dovesse andare al voto con il «Porcellum», ItaliaFutura sarebbe quasi obbligata ad allearsi con qualcuno, pena il rischio di portare in Parlamento soltanto un pugno di uomini. Un flop. Meglio aspettare, quindi, nell’attesa che cambino le «regole del gioco».
Altra lacuna: un leader. Montezemolo non è certo di presentarsi candidato premier. Sa che l’uomo di punta di una forza che vuole essere nuova e giovane non può avere 65 anni. Passera sarebbe andato bene ma anche lui sta deludendo. Si aspetta anche su questo fronte e proseguono i contatti con nomi nuovi.

Uno di questi pare sia Oscar Giannino, editorialista di Panorama, il Messaggero, il Mattino, economista, direttore dei Chicago-blog, anima dell’istituto Bruno Leoni. A fare da cinghia di trasmissione, proprio il presidente dell’istituto Bruno Leoni, il senatore ex Pd, Nicola Rossi. Altro volto «sondato» dai montezemoliani, il giovanissimo sindaco di Firenze, Matteo Renzi.

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