"I partiti non sono il regno del male, del calcolo particolaristico e della corruzione". Ricordando la figura di Benigno Zaccagnini, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pone un freno agli attacchi populisti che in questi mesi hanno fatto il tiro al bersaglio con la politica e i politici. "Guai a fare di tutte le erbe un fascio - aggiunge il capo dello Stato - a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica". Insomma, adesso anche il capo dello Stato si accorge dei rischi che l'antipolitica porta con sé.
Secondo il presidente della Repubblica, i partiti non sono affatto "il regno del male, del calcolo particolaristico e della corruzione", come invece vengono dipinti da certi organi di stampa e da una certa politica. "Il marcio ha sempre potuto manifestarsi, e sempre si deve estirpare - ha continuato il primo inquilino del Quirinale - ma anche quando sembra diffondersi e farsi soffocante, non dimentichiamo tutti gli esempi passati e presenti di onestà e serietà politica, di personale disinteresse, di applicazione appassionata ai problemi della comunità Guai a fare di tutte le erbe un fascio, a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica".
Secondo il capo dello Stato, "per cambiare quel che va cambiato, per riformare quel che va riformato oggi qui, senza ulteriore indugio, per trasmettere ai giovani la vocazione alla politica", è il momento di trarre respiro e fiducia dall’esempio di Zaccagnini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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