Brunetta e Schifani al Quirinale. E Napolitano: "Valuto le opzioni"

Dall'incontro con Napolitano dipenderà la strategia del Cav. Si ragiona su una soluzione che permetta al Cav di avere più margini di manovra quando scatterà la pena. Il Quirinale "valuterà tutti gli aspetti della questione"

Brunetta e Schifani al Quirinale. E Napolitano: "Valuto le opzioni"

Adesso tocca a Giorgio Napolitano. Dopo l'ultimo (sicuramente il più brutale) assalto giudiziario a Silvio Berlusconi, spetta al capo dello Stato dare una risposta netta al Pdl e, soprattutto, al popolo di centrodestra che ieri pomeriggio si è riversato in via del Plebiscito per dare il proprio sostegno al Cavaliere. È proprio sul Quirinale che si spostano ora i riflettori. Questa mattina i capigruppo del Pdl Renato Schifani e Renato Brunetta sono saliti al Colle per parlare con il presidente della Repubblica. Un incontro carico di attese e da cui dipenderà anche la strategia di Berlusconi e l’atteggiamento da tenere verso il governo. A Palazzo Grazioli si ragiona, infatti, sulla possibilità di trovare una soluzione che permetta al Cavaliere di avere il più possibile margini di manovra quando scatterà l’esecuzione della pena. Fonti del Quirinale hanno fatto sapere che Napolitano sta valutando "con attenzione tutti gli aspetti delle questioni che gli sono state prospettate".

Ieri pomeriggio, dal palco montato in via del Plebiscito, proprio sotto Palazzo Grazioli, Berlusconi ha rassicurato il premier Enrico Letta sulla tenuta del Governo. Il Pdl non ha alcuna intenzione di far saltare il tavolo. Anche perché dal premier, il Cavaliere si aspetta segnali chiari cui provvedimenti economici e sulla riforma della giustizia. Adesso, però, è cruciale la posizione che il Quirinale deciderà di assumere nei prossimi giorni. "Tra il popolo di Berlusconi - spiega Stefania Prestigiacomo in un’intervista al Tempo - c'è grande aspettativa, l’attesa per un atto che gli ridia piena agibilità politica". Proprio per questo, in mattinata, Brunetta e Schifani si sono confrontati con il capo dello Stato per oltre un'ora. L'ipotesi di chiedere la grazia sembrerebbe stata accantonata, almeno per il momento. Il Pdl spera, infatti, nella commutazione della pena. Fonti del Quirinale hanno spiegato che Brunetta e Schifani hanno illustrato a Napolitano le esigenze da soddisfare per "un ulteriore consolidamento dell’evoluzione positiva del quadro politico in Italia e uno sviluppo della stabilità utile all’azione di governo".

Subito dopo il faccia a faccia con Napolitano, iI presidenti dei gruppi pidiellini hanno lasciato il Quirinale per andare da Berlusconi a Palazzo Grazioli dove, insieme ai vertici del partito, hanno fatto il punto sulle strategie politiche da adottare già nelle prossime settimane. "Il problema è la democrazia - ha messo in chiaro Daniela Santanchè - non il governo". Nel pomeriggio Berlusconi avrebbe incontrato i legali per iniziare a discutere l'eventualità di richiedere misure di pena alternative al carcere. Il Cavaliere dovrà, infatti, scegliere tra l’affidamento in prova ai servizi sociali e gli arresti domiciliari.

"Berlusconi non chiederà né gli arresti domiciliari né la messa in prova né l’affidamento ai servizi sociali, ma andrà in carcere - ha assicurato la Santanchè - gli italiani devono sapere che si mette in carcere un uomo come Berlusconi".

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