“Sfido chiunque a gestire 6 mila migranti”. Piantedosi zittisce la sinistra sullo stato d’emergenza

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha spiegato che "l'emergenza non è una connotazione del fenomeno ma uno strumento tecnico"

“Sfido chiunque a gestire 6 mila migranti”. Piantedosi zittisce la sinistra sullo stato d’emergenza

"Sì è fatto ricorso allo Stato di emergenza anche per i profughi provenienti dall'Ucraina per avere strumenti di gestione del fenomeno che siano adeguati al forte impatto causato dall'arrivo concentrato di persone". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, durante il suo intervento al convegno promosso dal sindacato di Polizia Coisp 'La Sicurezza nelle Aree Metropolitane', spiegando che "l'emergenza non è una connotazione del fenomeno ma uno strumento tecnico".

"Quando in un fine settimana ne arrivano 6mila io sfido chiunque con strumenti ordinari a trovare loro un'adeguata e dignitosa sistemazione", ha aggiunto il titolare del Viminale, fermamente convinto che anche sulla protezione speciale si troverà "il giusto punto di equilibrio tra il rispetto degli obblighi di natura umanitaria e costituzionale" senza "svilire l'alto valore di un istituto giuridico trasformandolo in un meccanismo surrettizio di elusione di accesso al soggiorno nel territorio nazionale".

Su questo tema è intervenuto anche il segretario generale del Coisp, Domenico Pianese ricordando che già nel 2020 il suo sindacato aveva "denunciato gli effetti negativi legati all'istituto della protezione speciale". La gestione dell'immigrazione, inoltre, tiene impegnata quotidianamente migliaia di agenti delle Forze di Polizia, ma "a minare la pubblica sicurezza - ha aggiunto Pianese - ci sono anche i rischi di un'emarginazione sociale aggravata dalla crisi pandemica e da quella economica". Le grandi città italiane, secondo il segretario generale del Coisp, sono ormai piene di "quartieri ghetto" dove regnano le piazze di spaccio all'interno delle quali "va assolutamente riaffermata la presenza dello Stato" sia con il controllo del territorio sia "attraverso i servizi di assistenza sociale e la lotta alle occupazioni abusive delle case popolari".

Piantedosi ha assicurato, però, che sono in via di ripristino i posti polizia negli ospedali. "Al momento siamo al 30% del totale", ha detto, sottolineando che Milano, Roma e Napoli sono le città metropolitane su cui si è concentrata l'attenzione del ministero, soprattutto dopo fenomeni delittuosi avvenuti dentro le stazioni ferroviarie di Milano e Roma.

Il capo della Polizia Lamberto Giannini ha ringraziato il ministro Piantedosi e il sottosegretario Nicola Molteni per l'inversione di tendenza in termini di risorse messe a disposizione, ma invita a fare di più: "Serve accompagnare questa disponibilità di risorse anche con infrastrutture perché noi non abbiamo solo subito il blocco del turnover ma anche la cessione e la cartolarizzazione di tanti beni, penso alle caserme dove fare gli arruolamenti e le scuole di polizia".

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