Caro Guido,
i giornalisti hanno preso questo vizio qui, questa malattia: consegnano ai lettori le trame delle loro fantasie piuttosto che la verità dei fatti. Ed ecco che sui giornali è un fiorire e un pullulare di racconti senza fonti, anzi le fonti vengono nominate ma in termini vaghi, non ci sono mai nomi né cognomi, ci si riferisce a persone molto vicine alla premier, le quali - guarda un po'- sono così vicine che non hanno nulla di meglio da fare che chiamare i cronisti di Repubblica per fare qualche pettegolezzo su chi sta loro a fianco, poiché di questo si tratterebbe se soltanto, tuttavia, queste illazioni fossero aderenti, o quantomeno somiglianti, al vero.
Una volta vergare articoletti di questo tipo, fumosi, era vietato, era ritenuto degradante sia per chi firmava il pezzo, ossia per l'autore, sia per il quotidiano su cui l'articolo veniva pubblicato. Un insulto ai lettori e alla informazione. Oggi, invece, in assenza di argomentazioni con le quali attaccare la maggioranza, è consentito inventare corbellerie e diffonderle a mezzo stampa, con la pretesa - cosa ancora più grave - di suscitare un qualche interesse da parte del lettore, il quale, però, si rende perfettamente conto che certe teorie cospirazionistiche non si reggono in piedi e che certe ricostruzioni sono persino ridicole.
Del resto, basta ragionare un attimo. Facciamolo insieme. Perché mai Pier Silvio Berlusconi e Marina, che sono due imprenditori di successo e impegnati, dovrebbero sprecare il proprio tempo e le proprie energie nel tentativo di indebolire il capo di un esecutivo di cui peraltro fa parte integrante il partito fondato proprio dal padre di Pier Silvio e Marina?
Come potrebbe poi l'affare Boccia intaccare il governo e la stessa Meloni? Come Giorgia ha spiegato, è stato sufficiente sostituire il ministro dimissionario in un lampo e andare avanti. Il lavoro del governo non è stato ostacolato né rallentato. Meloni ha superato il piccolo gradino e ha proseguito sulla retta via, come sempre. E ancora: per quale motivo Meloni avrebbe dovuto pretendere di essere informata circa gli ospiti di una trasmissione che va in onda su una rete televisiva privata? Conosco bene Meloni e il suo rispetto per la democrazia e i valori che la ispirano e sui quali essa poggia ed è con assoluta sicurezza che ti dico che quello che scrive Repubblica non è mai avvenuto, Giorgia non è infuriata con nessuno, non ritiene che sia dovere dei Berlusconi presentarle preventivamente l'elenco degli ospiti dei loro format, si trattasse anche di Maria Rosaria Boccia.
E continuo: come avrebbe potuto nuocere a Meloni la presenza di Boccia a Cartabianca? È così brava questa signora imprenditrice influencer consigliere mancato a dimostrare, ogni volta che apre la bocca, quanto le sue insinuazioni siano vane, nebulose, fragili, inconsistenti e quanto le sue accuse abbiano un carattere diffamatorio oltre che vendicativo: nascono dal desiderio di infangare una persona dalla quale ella non ha ottenuto quello a cui mirava e a fare ricadere tale fango a cascata su gente tirata in ballo a caso, come la direttrice d'orchestra Beatrice Venezi la quale ha pensato bene di denunciare Boccia per diffamazione aggravata.
In quello specifico confronto televisivo, in cui erano chiamati a partecipare anche giornalisti che si sono già espressi sul caso Boccia senza nascondere le perplessità riguardo ad una donna che tentava di accreditarsi all'interno delle stanze dei bottoni adoperando mezzi quantomeno non convenzionali o discutibili, la pompeiana era destinata inevitabilmente a soccombere dialetticamente e a fare una pessima figura. Dunque, in quale maniera la presenza di Maria Rosaria a Cartabianca avrebbe potuto indispettire Meloni? Ma chi se ne strafrega, caro Guido! Maria Rosaria, che non è potuta andare al ministero, vada pure dove le pare. Non è affare nostro, intratterrà il risicato pubblico che la segue, mosso più da curiosità che da ammirazione, il che mi pare evidente.
Peraltro, il fatto che Boccia abbia rinunciato all'intervista, facendola saltare poco prima dell'inizio del programma in onda in prima serata, è indicativo della circostanza che la signora non si sentiva a suo agio nel rispondere alle domande di giornalisti che le erano scomodi. Quindi quello di Cartabianca non era il solito salottino preventivamente organizzato e registrato per compiacerla ed esaltarla, lì si sarebbe andati a fondo e sarebbero arrivate pure le domande indigeste che ancora nessuno ha osato porre a questa sorta di Vergine Maria.
Un'ultimissima osservazione: Repubblica dimentica, o fa finta di dimenticare, che Pier Silvio, da bravo imprenditore quale ha dato prova di essere già da un bel po', fa gli interessi della sua azienda, che si dia il caso essere un'azienda televisiva. Gli preme portare a casa un'intervista relativa ad un fatto di cronaca che in queste settimana ha infiammato il dibattito pubblico e che può garantirgli ulteriori ascolti.
In questo consiste il suo unico interesse, che non è quello di danneggiare qualcuno, bensì di giovare alla sua propria impresa.Anche Repubblica cerca di giovare alla sua propria impresa. Però nel modo sbagliato: narrando ai lettori corbellerie.
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