L'istituto comprensivo Iqbal Masih, nonostante l'invito del ministro dell'Istruzione di riconsiderare la decisione di concedere un giorno di vacanza a tutta la scuola in occasione della fine del Ramadan, ha deciso di confermare la sua decisione nel consiglio di istituto che si è svolto questa sera. Una decisione assunta all'unanimità in risposta all'ultima esternazione del ministro Giuseppe Valditara, che a margine della presentazione del suo libro "La scuola dei talenti" a Milano ha voluto ribadire di credere nel "Grande spirito di collaborazione" del consiglio di istituto, affinché potesse "considerare quello che è stato un mio invito, quello di far sì che il 10 aprile si possa tenere la scuola aperta, perché non credo che si faccia inclusione chiudendo le scuole, ma parlando dei problemi, del dialogo tra religioni, della inclusione e della integrazione".
Per questa ragione, aveva spiegato il ministro poco prima che il consiglio di istituito si riunisse, "mi aspetto che si sanino le irregolarità che gli ispettori hanno ravvisato". Di tutta risposta, la scuola ha confermato il giorno di chiusura che ha creato così tanta polemica. La scuola di Pioltello non è solo l'unica in Italia ad aver assunto una simile decisione, ma è anche l'unica in Europa, nel 2024, ad aver optato per questa soluzione. L'ufficio scolastico regionale della Lombardia aveva rilevato delle irregolarià nella delibera della scuola, chiedendo di disapplicarla o annullarla. Ma l'istituto ha deciso di revisionare la delibera e di votare, nuovamente, all'unanimità per la chiusura della scuola.
La ragione sostenuta dal preside per questa decisione risiede nel fatto che il 40% dei bambini iscritti sono di fede musulmana e, pertanto, il prossimo 10 aprile non sarebbero comunque stati a scuola. Questa è la ragione didattica che è stata sottolineata dal consiglio di classe per l'approvazione della delibera. L'istituto fa leva sull'autonomia scolastica, che offre un certo margine per gestire i giorni di scuola ma sono tanti quelli che ipotizzano mere ragioni ideologiche dietro la decisione del dirigente scolastico. La sua scelta fa il paio con il vademecum della scuola del lodigiano, in cui viene chiesto di non consumare bevande e cibi in classe durante il mese del Ramadan e si spronano gli insegnanti a organizzare momenti di approfondimento sul tema.
"Nella nuova delibera si fa riferimento esclusivamente a supposte esigenze didattiche, senza introdurre valutazioni ulteriori. Il consiglio di istituto ha altresì ridotto - da quattro a due - i giorni di chiusura previsti, sanando una evidente irregolarità puntualmente sollevata dagli organi ministeriali. Inoltre si è stabilito che il giorno 21 maggio ci sia una giornata di confronto", ha detto Valditara, per il quale le polemiche di questi giorni sono state "velleitarie e pretestuose". Anzi, prosegue il ministro, è stato "opportuno il richiamo al rispetto delle regole previste dall'ordinamento".
Ora, conclude Valditara, "sarà l'ufficio scolastico regionale, nell'esercizio delle sue prerogative, a fare tutte le ulteriori valutazioni del caso. Io continuo a credere che una vera e costruttiva inclusione necessiti di scuole aperte e non chiuse".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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