Matteo Renzi lascia ufficialmente la fascia da sindaco di Firenze e affida - almeno fino alle elezioni del 25 maggio - il Comune che lo ha reso famoso a Dario Nardella. In una lunga lettera ai fiorentini, il premier si congeda dalla città con un bilancio a suo dire positivo e con tante promesse.
La prima, la più importante, è quella di non dimenticarsi di Piazza della Signoria: "Ho proposto al governo di tenere a Firenze il summit G8 del 2017. La nostra città potrà utilizzare questo appuntamento per concludere le tante iniziative infrastrutturali che sono in fase di realizzazione. E l'Italia come sempre in questi casi potrà fare bella figura proponendo ai leader dei Paesi più importanti del mondo il luogo simbolo del Rinascimento".
"Sono stati anni incredibili", scrive Renzi lodando il suo operato a Palazzo Vecchio: pedonalizzazioni, asili nido, piano strutturale a volumi zero, musei, cultura, scuola, spending review, tasse. Un lungo elenco per distinguersi dal passato. Da buon Rottamatore: "La rottamazione, del resto, è iniziata qui, con il Facce nuove in Palazzo Vecchio ma non si è trattato solo di un'operazione politica: abbiamo rottamato anche i vecchi cassonetti del centro e un certo modo di concepire le aziende pubbliche che abbiamo riportato tutte come minimo in pareggio". Poi ammette: "Fatto tutto bene dunque? No, macché.
Il primo a non essere contento sono io, altrimenti che fiorentino sarei se non trovassi qualcosa su cui ridire? Ma effettivamente su molte cose avrei voluto fare di più, dai tempi dei cantieri fino alle buche per le strade o alla pulizia della città: qualche passo in avanti lo abbiamo fatto, ma non quanto avrei voluto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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