Dal "ricchi piangano" all'abolizione dell'Imu. Tasse, cruccio della sinistra

Breve cronistoria dell'ossessione della sinistra per le tasse

Dal "ricchi piangano" all'abolizione dell'Imu. Tasse, cruccio della sinistra
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Tasse, croce e delizia della sinistra. Amatissime dall'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa che le definì "una cosa bellissima", le imposte restano uno dei temi più divisivi del centrosinistra italiano. Oggi, a far discutere è di nuovo la patrimoniale, un "evergreen" che inizia ai tempi dell'Ulivo e arriva fino al campo largo.

Il detonatore dello scoppio dell'ennesima polemica è stato un convegno sui sistemi fiscali a cui hanno partecipato Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e il resto del gotha del centrosinistra che, oggi, ha ascoltato con grande attenzione le osservazioni arrivate dal premio nobel Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz e dall'economista Hayati Ghosh. "Mi rivolgo a voi: verrà presto il momento di formulare una proposta per l'alternativa e bisogna dire che per una patrimoniale sulle grandi ricchezze è arrivato il momento, non si può rinviare", ha detto Fratoianni rivolgendosi a Schlein e Conte, memore della lezione di Stiglitz che, citando il Papa, ha detto: "Le tasse sono uno strumento importante per proteggere i poveri". Ma le tasse sono un chiodo fisso dell'estrema sinistra da sempre tant'è vero che Rifondazione Comunista, nel 2006, tappezzò le città italiane con la foto di un panfilo accompagnata dallo slogan di una telenovela degli anni '70: "Anche i ricchi piangano". All'epoca il centrosinistra era al governo e al dicastero dell'Economia c'era proprio Padoa Schioppa. Il mix dei due messaggi, insieme ad altri fattori, segnò la fine della stagione dell'Unione, una coalizione-minestrone figlia dell'Ulivo che metteva insieme sia Clemente Mastella sia Antonio Di Pietro.

Ma l'idea del 'prelievo forzoso', in realtà, nasce nel 1919 poco prima dell'ascesa del fascismo con il governo dell'economista Francesco Saverio Nitti che la introdusse per crcare di far quadrare i conti e lo stesso fece anche Mussolini nel 1936 dopo la guerra in Etiopia con il medesimo scopo. Le tasse, però, notoriamente sono state un cavallo di battaglia per la sinistra. Silvio Berlusconi, invece, divenne uno strenuo oppositore delle tasse ed ottenne un grande successo parlando del prelievo attuate "con il favore delle tenebre" dal governo Amato nel '92 attraverso il 6xmille retroattivo sui conti correnti. Altro tasto dolente per la sinistra è la casa. "Elimineremo noi, perché gli altri hanno fatto la finta, la tassa sulla prima casa, l'Imu agricola e sugli imbullonati", disse l'allora premier Matteo Renzi nel corso di un'assemblea del Pd, durante la quale fu accusato di "berlusconismo".

In occasione delle elezioni Politiche del 2022 il segretario del Pd e candidato premier Enrico Letta lanciò la proposta della dote ai 18enni, un capitale di circa 10mila euro da spendere in formazione, casa o per avviare una attività da finaziare "con la tassa di successione per i patrimoni plurimilionari", una sorta di patrimoniale mascherata.

Oggi Elly Schlein si trincera dietro una frase alquanto sibillina:"Non è un tabù un intervento sui grandi patrimoni" purché sia una soluzione presa "almeno a livello europeo". Conte, invece, invita a parlare di tasse ma "in modo intelligente", per "contrastare il capitalismo parassitario".

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