"Rischio lupi solitari". L'Italia aumenta l'allerta dopo l'attacco iraniano a Israele

Riunito il Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica presieduto da Piantedosi dopo l'attacco iraniano in Israele: alzata la soglia di allerta

"Rischio lupi solitari". L'Italia aumenta l'allerta dopo l'attacco iraniano a Israele
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L'attacco condotto dall'Iran contro Israele nella notte tra sabato e domenica, e le conseguenti minacce avanzate contro l'occidente, hanno inevitabilmente alzato la soglia di attenzione anche in Italia. Nelle ultime ore si è riunito il Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica, regolarmente presieduto dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi con i vertici delle forze di polizia nazionali e dell'intelligence. Il maggior rischio che in questo momento corre l'Italia è stato individuato nelle potenziali azioni di "lupi solitari". Non una novità, visto e considerato che da anni l'apparato di sicurezza italiano monitora i soggetti pericolosi e sospetti, ma l'evoluzione degli eventi ha convinto le autorità ad aumentare la soglia di allerta.

Stando a quanto riferiscono fonti del Viminale, infatti, il ministro Piantedosi ha dato mandato alle forze dell'ordine di rafforzare tutte le attività di prevenzione coordinandosi con l'intelligence. Una precauzione ulteriore in uno scenario internazionale molto complesso, che conferma tutte le incertezze e le preoccupazioni che si sono sviluppate nell'ultimo weekend. Le stesse fonti hanno anche riferito che al Cnosp c'è stato un proficuo aggiornamento sui profili di rischio rispetto ai possibili riflessi in Italia delle tensioni internazionali. In questo scacchiere così complicato, che di giorno in giorno aggiunge elementi di rischio, è innegabile che una maggiore attenzione debba essere necessariamente posta sui flussi di migranti irregolari che entrano in Italia.

I controlli dovranno ancora più stringenti per intercettare soggetti potenzialmente pericolosi. Già dallo scorso ottobre, l'Italia ha riattivato i controlli sulla frontiera est, sospendendo Shengen per ragioni di sicurezza. Pressoché tutti i Paesi del versante orientale, dove è maggiore l'afflusso di migranti irregolari sulla rotta balcanica, hanno agito nello stesso modo in ragione di un aumentato rischio di ingresso di terroristi e islamisti estremisti, pronti a compiere stragi in Europa contro gli "infedeli" occidentali. Stando alle indicazioni finora ottenute, il ministro Piantedosi mercoledì volerà a Tunisi insieme a Giorgia Meloni per un incontro con gli omologhi del Paese nordafricano. Mentre, prossimamente, è in programma un incontro a Roma con l'esponente libico.

Tutti gli obiettivi sensibili del Paese sono stati posti sotto stretta sorveglianza. Particolarmente attenzionati i luoghi di culto cristiani ed ebrei, oltre alle stazioni e ai principali monumenti.

Massima allerta anche in Vaticano per il rischio di attentati contro il simbolo principale della religione cattolica e, intanto, sono state rafforzate tutte le misure a tutela della sicurezza in ogni città del Paese. Il contingente Strade sicure è stato di recente implementato con nuovi soldati, che sono già in servizio nelle loro destinazioni.

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