Risse, show e occupazioni. I grillini bloccano le riforme

Il decreto Imu-Bankitalia passa alla Camera con la "tagliola" contro l'ostruzionismo del M5S. Che si scatena in aula e cerca di interrompere i lavori sulla legge elettorale

Risse, show e occupazioni. I grillini bloccano le riforme

Roma - Approvato mentre nell'Aula di Montecitorio andava in scena un carnevale di bandiere, urla, monetine di cioccolato volanti e cartelli con su scritto «corrotti» e commessi feriti. Il tutto portato fin sotto i banchi della presidenza, in modo che anche le webcam ufficiali di Montecitorio potessero registrare il caos. L'ostruzionismo del Movimento cinque stelle al decreto Imu-BankItalia è finito alle 19.50, ma solo perché la presidente della Camera ha deciso di mettere la «ghigliottina» alla discussione sul dl Imu-Bankitalia. La tagliola sugli interventi, introdotta nella XIII legislatura da Violante, si applica solo nei casi in cui un decreto legge sta per decadere. Non era mai stata utilizzata nella storia del Parlamento italiano, ma ieri la decisione è stata inevitabile. La lama è scesa dopo una conferenza dei capigruppo intorno alle 19. Riunione che i partiti avevano chiesto con insistenza, ma che la presidente ha concesso in serata, quando era diventato chiaro a tutti che la situazione era degenerata e non c'era più tempo. Al termine delle dichiarazioni di voto, intorno alle 18, si erano iscritti a parlare 173 deputati grillini. Avrebbero avuto a disposizione 29 ore di tempo; tante da scavallare il termine ultimo per l'approvazione del decreto, la mezzanotte di ieri.

Alla fine il via libera è arrivato a pochi minuti dalle 20, con una maggioranza anomala. I sì sono stati 236, i no 29. Boldrini ha annunciato il risultato mentre intorno a lei volavano monetine (che poi si sono rivelate di cioccolata) tra bandiere e cartelli portati dei deputati fino alla base dell'emiciclo. Gli eletti M5s cantavano l'Inno d'Italia, quelli di Sel Bella ciao. Mantenere l'ordine è costato qualche ferita ai commessi, alcuni dei quali portati in infermeria. «Una violenza così non l'ho vista in 30 anni», raccontava uno dei più anziani assistenti parlamentari. Anche i grillini hanno lamentato feriti e accusato un questore di avere colpito Loredana Lupo. Lui, il questore, Stefano Dambruoso ha escluso di aver colpito la deputata e ha spiegato di avere evitato «un'aggressione fisica alla presidente Boldrini».

Battaglia che non è finita. «Da domani è escluso che torneremo in Aula a discutere pacificamente», ha avvertito il vice capogruppo M5s Giuseppe Brescia, annunciando proteste anche in commissione Affari Costituzionali, dove era in discussione la legge elettorale. Discussione sospesa proprio a causa dell'occupazione grillina della sala del Mappamondo, cominciata con le urla e la richiesta perentoria al Cinque Stelle Danilo Toninelli di lasciare la riunione. «Oggi è morta la democrazia e non c'è più motivo di proseguire con i lavori parlamentari. Blocchiamo il Parlamento», annuncia Riccardo Nuti.

I cinque stelle volevano lo stralcio della parte che riguarda Bankitalia, che considerano un regalo alle banche e chiedevano di salvare solo la parte che riguarda l'Imu, coprendola con una stretta sul gioco d'azzardo. Una posizione irrinunciabile, che non li ha visti arretrare nemmeno di fronte al rischio del ritorno della seconda rata Imu 2013. Sullo stesso fronte Sel, Fratelli d'Italia e Lega. Forza Italia avrebbe preferito qualche concessione in più alle opposizioni, a partire dalla discussione notturna.
Se fosse decaduto il decreto le conseguenze sarebbero state disastrose per i conti pubblici e per i cittadini. Il governo non avrebbe potuto contare sulle entrate tributarie una tantum che derivano dall'operazione di rivalutazione delle quote detenute dagli azionisti di Bankitalia e i cittadini sarebbero stati costretti a tornare agli sportelli del fisco per pagare la seconda rata Imu.

Tutti, senza distinzione di reddito e a prescindere dalle aliquote fissate dai Comuni. Approvato il decreto, il Tesoro ha diffuso una nota nella quale nega regali alle banche: «La polemica politica ha preso il sopravvento sulla realtà dei fatti».

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