A poche settimane dal nostro cinquantesimo compleanno diamo un ritocco alla nostra veste grafica per presentarci in ordine all'appuntamento. La novità più importante è però quella forse meno visibile, la scomparsa di quella dicitura «Da 50 anni contro il coro» che faceva mostra di sé proprio sotto la testata. Intendiamoci, non è che rinunciamo a essere ciò che siamo sempre stati: è che forse è venuto il momento di prendere atto che quella battaglia contro un pensiero unico illiberale che si imponeva in ogni campo è stata vinta, che le idee di una destra liberale, moderna e moderata hanno piena cittadinanza culturale e politica. Certo, tutti i giorni è una battaglia, ma ben vengano sacche di resistenza che - se pur a volte macchiettistiche e altre inutilmente violente - fanno parte del gioco democratico: siamo contro a qualsiasi pensiero unico e quindi anche a quello di destra. Il «coro» della sinistra, stecca dopo stecca, è diventato un canto desueto, i suoi eccessi sulla «fascistizzazione dell'Italia» appassionano solo una stretta cerchia di intellettuali e giornalisti seguiti da una esigua minoranza di giovani, certo rumorosi ma del tutto estranei alla realtà di un Paese che vuole innanzitutto guardare avanti e crescere il più possibile in santa pace. Non nego la complessità del momento, anzi viviamo in un momento particolarmente complicato. Ma se così è e la maggioranza degli italiani consapevoli si affidano alle nuove destre, beh un motivo ci sarà. Non sto dicendo che quello in carica sia il governo perfetto né eterno. Dico che prima Silvio Berlusconi e poi Giorgia Meloni con il leale sostegno di Matteo Salvini hanno alla fine sdoganato una visione politica che cinquant'anni fa non era immaginabile potesse governare l'Italia, non certo in maniera stabile e autorevole sul piano internazionale come è avvenuto e sta avvenendo.
Nel 1974 a girare per strada esibendo sottobraccio questo Giornale si rischiavano le botte.
Oggi i suoi lettori sono quelli che eleggono primi ministri, che orientano le scelte dei governi, che rivendicano con speranza nuove libertà. In altre parole oggi voi lettori siete diventati il «coro» del Paese. Complimenti per la pazienza e la tenacia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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