La rivincita delle scale «Usatele per stare in forma»

Dopo decenni di comodi viaggi in ascensore, l'invito è di tornare ai gradini. È la campagna lanciata da Bloomberg a New York, ma anche dai dietologi

La rivincita delle scale «Usatele per stare in forma»

La rivincita delle scale non poteva che partire dalla città dei grattacieli: da New York, dove l'ascensore si è diffuso dalla seconda metà dell'Ottocento, dove anzi si è iniziato a costruire case alte (più di quattro piani) proprio grazie a questa invenzione geniale e comoda, che da decenni ci risparmia la fatica di salire i gradini e annaspare da un piano all'altro. Ma nella Grande mela tutto nasce e tutto torna, quindi se le scale lì sono state seppellite, lì sono destinate a rinascere, sostenute dall'ultima battaglia del sindaco Bloomberg: una campagna per promuovere l'uso degli scalini e rinunciare agli ascensori, che non fanno bene alla salute e alla linea.

È vero che il miliardario sta per lasciare la poltrona (in autunno non potrà più candidarsi), ma fino alla fine non vuole mollare la presa nella sua lotta all'obesità e ai vizi: quindi dopo i divieti sul fumo e le bevande gasate, l'imposizione delle calorie sui menu e il bando ai grassi insaturi nei ristoranti, il sindaco ha annunciato un nuovo step: la riscoperta dei gradini. Innanzitutto, nei palazzi e negli edifici nuovi o ristrutturati dovranno esserci scale ben evidenti e accessibili. Le agenzie amministrative della città dovranno impegnarsi nella campagna. E poi l'invito per tutti è a esporre, accanto all'ascensore, il cartello «Take the stairs», prendete le scale.

Del resto in Italia qualcuno ci ha già pensato, in tutta autonomia (senza Bloomberg a dare lezioni, anche se lui ha precisato: «Non sono qui per dirvi come dovete vivere», ma la sensazione è sempre più quella): cartelli, anche artigianali, che consigliano di rinunciare alla pigrizia dell'elevatore e di prendere invece le scale, più antiquate ma anche più salutari. In pratica, un allenamento involontario. Inviti del genere appaiono per esempio in alcune aziende sanitarie, ma anche negli alberghi e perfino negli ostelli della gioventù (dove si fa leva proprio sull'età per dimenticare certe abitudini troppo contemporanee).

L'ascensore è entrato nel nostro dna: esci dalla porta e schiacci il pulsante, in automatico, come quando sali in macchina e ti allacci la cintura di sicurezza mentre metti in moto. Però, a differenza della cintura, non è così necessario: se non sei carico di borse della spesa o di valigie, se non hai per mano tre bambini e un paio di biciclette al seguito, puoi anche fare le scale. Specialmente in discesa. È una delle regole imposte anche da Pierre Dukan, il padre della dieta superproteica: per mantenere la linea e non recuperare i chili persi «dimenticate l'ascensore». Tornate ai gradini, uno dopo l'altro, che più sali e più senti i muscoli bruciare, di piano in piano ti sembra quasi di sentire il grasso che si scioglie, insieme al fiato che se ne va.

Non è che soltanto Bloomberg e Dukan e i salutisti si siano accorti del potere delle scale: prima ancora ci hanno pensato gli sportivi. Negli ultimi anni «step» e «stepper» (cioè il gradino singolo per le coreografie e il macchinario che riproduce la camminata sulle scale) sono ormai diffusi in tutte le palestre. A migliaia ci sudano sopra, sbuffano e dimagriscono, tonificano e rafforzano. Ecco, le scale di casa o dell'ufficio sono come la palestra: gratis oltretutto.

Ma ci sono pure le gare di corsa nei grattacieli (la riscossa totale della scala, nel regno degli ascensori), come quella ormai storica dell'Empire State Building: oltre mille e cinquecento gradini da rincorrere, un'infinità. Il falò delle calorie.

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