Hai voglia a chiamarlo "caos creativo", come ha fatto ieri Pier Luigi Bersani. La verità è che lo scontro sulle primarie del centrosinistra è una bomba a orologeria. Soprattutto se si guarda al confronto interno tra il segretario democratico e Matteo Renzi.
La battaglia corre sul filo dell'anagafre. Perché Bersani ha pensato bene di rispondere (solo adesso) al ricambio generazionale invocato dal sindaco fiorentino mettendo avanti i giovani. Tre per l'esattezza.
C’è Alessandra Moretti, avvocato di bella presenza, già conteso dalle televisioni e vicina ai giovani turchi di Matteo Orfini e Stefano Fassina, a cui sarà affidata la comunicazione. C'è Roberto Speranza, quadro di partito che guidò il movimento giovanile dei Ds che avrà il ruolo di coordinatore e c'è Tommaso Giuntella, lo scout che curerà i rapporti con le associazioni e la società civile. In tre raggiungono i 100 anni. Sono loro la prova del ringiovanimento del Pd bersaniano. Sono loro i tre che dovranno contrastare l'avanzata di Renzi.
Peccato che la trovata del leader democratico non abbia trovato grandi consensi in seno al partito. La corrente di Franceschini e di Fassino ha lanciato accuse di emarginazione. Secondo quanto riportato da Repubblica, i due big del partito hanno riunito mercoledì scorso alla Camera parlamentari, amministratori e militanti, accusando Bersani di far tutto da solo. "Per carità, visto il tono della sfida di Matteo Renzi, è giusto così. Ma dovrebbe anche rispondere a chi ha tenuto il partito unito in questi tre anni, non siamo una zavorra", è stata la critica mossa a Bersani.
Lapidario il commento su Facebook dell'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Stefano Boeri: "Che tristezza la foto di Bersani dietro alla panchina in cui siedono i suoi giovani. Sorridenti, incravattati, messi in mostra quasi come antidoto ai pericoli di rottamazione. Che tristezza una competizione che affida l’opposizione tra giovane e vecchio solo a una questione anagrafica, di età".
Oltre alla stoccata dell'architetto, Bersani ha ricevuto subito la replica del sindaco di Firenze, che ha schierato e presentato le tre donne, naturalmente giovani, che coordineranno i comitati. La campagna sarà sulle spalle di Simona Bonafè, 39 anni, Sara Biagiotti, 42, e Maria Elena Boschi, 31. In tre raggiungono i 112 anni (in questo Renzi è stato battuto dalla squadra dei Bersani boys).
E poi c'è il problema del cambiamento dello Statuto del Pd che, allo stato attuale, prevede l’automatica candidatura a premier del segretario. La deroga allo statuto sarà decisa all’assemblea del 6 ottobre, così come le norme interne con la percentuale di delegati necessaria per candidarsi. L’ipotesi in campo è di un albo degli elettori che resterà però aperto anche il giorno del voto: chi vuole si registrerà prima, gli altri potranno farlo direttamente ai gazebo. Ma su questo punto, il coordinatore della campagna di Renzi, Roberto Reggi è stato chiaro: "È una roba da regime comunista".
Secca la replica del coordinatore della segreteria del Pd della Toscana, Luca Sani: "I segretari del Pd eletti nei congressi su piattaforme politiche si schierano con chi vogliono, non hanno vinto un concorso pubblico. Registrare i partecipanti alle primarie è una prassi democratica di
trasparenza, pensavo lo avesse appreso alla convention di Obama".
Ad agitare le acque nel Pd c'è poi la questione di Piacenza, la terra di Bersani, dove la decisione dell’ex sindaco, Roberto Reggi, di passare dalla sponda di Renzi (con l’incarico di responsabile della sua campagna elettorale per le primarie) ha scatenato la reazione dei fedeli del segretario. Infatti, il segretario dell'esecutivo cittadino, Vittorio Silva starebbe per allontanare alcuni amministratori locali che si sono convertiti al verbo del rottamatore. Tra questi ci sarebbe il sindaco di Vernasca, Gianluigi Molinari. Silva lo avrebbe contattato al telefono per comunicargli l’intenzione di non confermarlo nell’esecutivo, dove invece dovrebbe entrare il capogruppo Pd in Provincia, Marco Bergonzi, in quota Bersani.
Insomma, la sfida tra Bersani e Renzi è cominciata. E i due contendenti non si risparmiano certo battute al vetriolo. "Che ci siano dei giovani è una cosa molto bella. In bocca al lupo ad Alessandra, Tommaso e Roberto che sono i coordinatori della campagna di Pier Luigi.
Si confronteranno con Sara, che fa la commercialista, Maria Elena che fa l’avvocato e Simona che fa la giornalista: tre a tre, sarà una sfida fantastica", ha dichiarato Renzi, specificando che "chiunque vinca avrà l’appoggio dell’altro". Ma oramai sono in pochi a crederci...
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