"Siamo con l'acqua alla gola". Pro Vita & Famiglia nel mirino degli hacker

Per la seconda volta in pochi giorni il sito di Pro Vita & Famiglia ha subìto un attacco hacker di livello internazionale, che lo ha reso irraggiungibile per diverse ore

"Siamo con l'acqua alla gola". Pro Vita & Famiglia nel mirino degli hacker
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Pro Vita & Famiglia sotto attacco. Per la seconda volta in pochi giorni il sito ufficiale degli attivisti cattolici pro-life e pro-family ha subìto un attacco hacker di livello internazionale, che lo ha reso irraggiungibile per diverse ore. "Non mi vergogno di ammettere che stavolta siamo con l’acqua alla gola", scrive il presidente della onlus Tony Brandi nella newsletter indirizzata ai suoi attivisti. "Stanno tentando di abbattere Pro Vita & Famiglia Onlus e temo possano riuscirci" è l'allarme che viene lanciato a seguito dei ripetuti attacchi informatici. Già la scorsa settimana gli hacker hanno reso impossibile la petizione a favore della maestra sospesa per un’Ave Maria in classe, la 58enne di Nuoro Marisa Francescangeli. Ma non solo.

Anche chi voleva"condividere un articolo sull’utero in affitto o segnalare un caso gender nella scuola dei figli si è trovato di fronte a un blocco informatico. "La potenza e la durata di questo attacco sta compromettendo gravemente la nostra efficacia operativa", avevano scritto i pro-life che, dopo questo attacco, hanno annullato all'ultimo momento il lancio di una petizione contro una mostra fotografica allestita all’interno del Parlamento Europeo su un “Gesù” omosessuale circondato da “discepoli” sadomaso. "Ci hanno impedito di mobilitare te e altre decine di migliaia di cittadini contro l’ennesima blasfemia anticristiana benedetta dall’Unione Europea. Uno a zero per loro", si legge ancora nel primo comunicato. E ancora: "Non è un caso che tutto ciò si stia intensificando a pochi giorni dalla Manifestazione Nazionale per la Vita a Roma di sabato 20 maggio", chiosano i cattolici di Pro Vita & Famiglia.

Ma non è finita qui. Per venerdì 12 maggio i pro-family hanno previsto a Torino un flash mob contro le trascrizioni dei figli delle omogenitoriali da parte dei sindaci arcobaleno come quello del capoluogo piemontese, Stefano Lo Russo. "Le trascrizioni anagrafiche dei 'figli' di coppie gay legittimano l’eliminazione a tavolino della madre o del padre e soprattutto legittimano la pratica aberrante e disumana dell’utero in affitto", scrivono gli attivisti di Pro Vita & Famiglia che hanno indetto questo flash mob proprio per fare da contraltare all'evento che i sindaci che si oppongono alle indicazioni del Ministro Piantedosi hanno indetto proprio per il 12 maggio a Torino.

Il flash mob avrà lo scopo di "ribadire che i figli nascono solo da una mamma e da un papà e hanno bisogno di crescere con entrambi, non essere trattati come oggetti come in un 'mercato di figli' e privati di uno dei due genitori, per i desideri ideologici di chi vuole avere 'figli' a qualsiasi costo". Tutte queste legittime iniziative sono invise alla comunità Lgbt e gli attacchi hacker si intensificano.

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