Per la sinistra diventa reato realizzare il rigassificatore

Denuncia dell’Usb per danni ambientali a Piombino. Tra un mese l’udienza al Tar. Giani: pronti a maggio

Per la sinistra diventa reato realizzare il rigassificatore

Non c’è solo il ricorso al Tar contro il rigassificatore a Piombino. Adesso c’è addirittura una denuncia penale presentata alla procura di Livorno, contro Snam, la società che costruisce l’impianto.
Una denuncia per presunti disastri ambientali presentata dalla Usb, l’Unione sindacale di base, sindacato ancora più a sinistra della Cgil. Costruire un rigassificatore non doveva essere un passo in avanti verso la sicurezza energetica del Paese? No, è un reato. O almeno così pensano quelli dell’Usb. «All’attenzione del pm sono stati sottoposti i presunti e gravi reati ambientali riscontrati nella messa in opera del progetto della nave rigassificatore previsto nel porto del Comune di Piombino», scrivono, «e si evidenziano i livelli allarmanti (di inquinamento, ndr) che si andrebbero a raggiungere con l’esecuzione del progetto del rigassificatore e le gravi e irreparabili lesioni che ne deriverebbero per i cittadini e per il territorio».

Insomma un disastro ambientale che il sindacato sostiene di aver documentato, allegando tali «prove» nella denuncia alla procura. Anche se il progetto in realtà ha superato tutti i test di sicurezza e sono stati esclusi danni ambientali. Si è scomodata persino la «Sovrintendenza archeologia, belle arti e paesaggio», per stabilire il colore più adatto della nave che trasporta il gas liquefatto, e ha deciso per il blu, in modo che si intoni meglio con l’ambiente circostante (il mare) e sia meno impattante visivamente. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani (Pd), si è fatto garante per il via libera della Regione («Non firmo senza garanzia che non ci siano problemi di sicurezza o lesioni dal punto di vista ambientale per Piombino» aveva detto). E avendole ottenute, ha dato l’ok: «Nel sopralluogo che ho fatto la settimana scorsa - ha spiegato ieri il governatore toscano - ho visto come procedono spediti e con anche un coefficiente di particolare attenzione alla qualità dei lavori che vengono svolti. Il rigassificatore sarà una boccata d’ossigeno per l’Italia e potrà aprire tante possibilità di sviluppo nell'area di Piombino».

Il progetto deve però vedersela con un eterogeneo fronte del No, che vai sindacati di sinistra al Comune di Piombino, guidato da un sindaco di Fdi (non allineato su questo alla Meloni), che ha promosso il ricorso al Tar. Sul no sono ovviamente schierate anche le associazioni ambientaliste, da Greenpeace e Wwf che sostengono il ricorso del Comune, a Legambiente che settimana scorsa ha organizzato a Piombino una manifestazione (un flash-mob) con i giovani attivisti di Youth4Planet, i seguaci di Greta Thunberg.

Il Tar del Lazio ha già respinto l’istanza cautelare sospensiva presentata dal Comune di Piombino, a cui si è unito anche l’Usb. I giudici amministrativi non hanno trovato «evidenza di palesi anomalie nello sviluppo del procedimento né di incontrovertibili carenze istruttorie idonee a supportare, prima di addivenire alla completa delibazione del merito, la sospensione» dei cantieri. Ora tocca all’esame sul merito del ricorso, e la prima udienza sarà tra un mese, l’8 marzo.

I tempi sono stretti perché, come ha annunciato il governatore toscano, si punta a «fine di aprile-inizio maggio perché possa iniziare a dare il gas alla rete del nostro Paese». Per il sabato successivo all’udienza, già annunciata una manifestazione a Piombino contro tutti i rigassificatori, non solo quello. «La battaglia continua sia nei Tribunali che nelle piazze».

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