Sisma, Monti rifiuta gli aiuti e alza il prezzo alla benzina

Dopo fischi e insulti, il premier non ha più fatto visita nelle zone terremotate. Una delle aree più produttive d'Italia in ginocchio. E il governo rifiuta gli aiuti esteri e alza le accise

Sisma, Monti rifiuta gli aiuti e alza il prezzo alla benzina

Il Nord Italia continua a tremare. Una delle zone più produttive del Paese è in ginocchio dopo le violente scosse di terremoto che hanno messo in ginocchio l'Emilia. Un grido disperato s'alza per chiedere al presidente del Consiglio Mario Monti un intervento deciso per aiutare la popolazione ad affrontare il terremoto. E il governo cosa fa? Non riesce a mettere in cantiere altro che l'ennesimo rincaro sui carburanti. Due centesimi per aiutare i terremotati. Tutto qui.

Bisogna dare ragione ad Antonio Di Pietro, a questo giro. Per il leader dell'Italia dei Valori aumentare di due centesimi al litro le accise sulla benzina per aiutare le popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto è "la solita scelta spiccia di chi non si assume la responsabilità di andare ad incidere sugli sprechi, la solita tassazione a pioggia". Proprio per questo, l'Idv consegnerà direttamente ai terremotati e agli amministratori locali dell’Emilia la tranche dei rimborsi elettorali che percepirà a giugno, circa 1,9 milioni di euro. Eppure tutti i tecnici insieme non sono riusciti a pensare altro che ad alzare di un nuovo balzello i carburanti. Altro? Poche idee e pure confuse.

Monti si è fatto vedere solo una volta in quei luoghi stuprati dal sisma. Lo hanno fischiato, gli hanno chiesto di ridargli indietro i soldi strappati attraverso una tassazione eccessiva, gli hanno ricordato che l'Imu sulla prima casa è un'imposta ingiusta. Da quel giorno il premier non si è più fatto vedere in Emilia. Accade settimana scorsa. Il Professore si presenta a Sant'Agostino, uno dei paesi più martoriati durante la prima ondata di scosse in Emilia, e si becca i fischi e gli insulti. Per i terremotati Monti ha assicurato l'esenzione dall'Imu e ha subito previsto di stanziare 50 milioni di euro. La nuova ondata di ieri, però, ha peggiorato una situazione già di per sé drammatica.

Ai microfoni di Otto e mezzo, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ha ringraziato a nome di tutto il governo la comunità internazionale per gli aiuti offerti per far fronte all'emergenza terremoto, ma ha declinato. "Per ora non abbiamo bisogno di aiuti e provvediamo con i nostri mezzi", ha spiegato. Oltre ad alzare il prezzo della benzina, il governo dei tecnici ha deciso che le risorse derivanti dalla spending review saranno destinate alle popolazioni colpite dal sisma e sta valutando anche l'opportunità di evitare l'innalzamento di un paio di punti percentuali l'Iva.

"Nessuno lascerà solo nessuno", ha promesso il presidente del Consiglio sottolineando che "per il buon comportamento dell’economia di un Paese, bisogna fare attenzione alle imprese, da una parte, al sistema Paese dall’altra, ma tutto deve essere tenuto insieme dalla coesione". Ecco, alzare ancora la benzina non è la strada giusta.

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